Caso Fedez, Lillo: "Sbagliato coinvolgere noi conduttori. L'ho chiamato da amico"

Il comico romano: "Nessuno ha mai parlato di censura, semmai di edulcorare. L'intervento di Fedez era più che legittimo"

Lillo Petrolo al Concertone del Primo Maggio (Instagram)

Lillo Petrolo al Concertone del Primo Maggio (Instagram)

Roma, 3 maggio 2021 - Dopo la polemica legata alla presunta censura della Rai contro Fedez durante il Concertone del Primo Maggio, parla Lillo Petrolo, noto componente del duo comico Lillo e Greg e conduttore, assieme ad Ambra Angiolini e Stefano Fresi, dell’evento per la Festa dei lavoratori.  "Noi conduttori non eravamo affatto preoccupati per l'intervento di Fedez ma per il clima di ansia eccessiva che si stava creando, a discapito delle nostre prove - esordisce il comico romano - È stato un errore coinvolgerci, sarebbe stato meglio tenerci fuori evitando di caricarci di certe ansie alla vigilia del concerto".

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Lillo racconta poi la telefonata con l’amico Fedez, con cui ha da poco concluso l’esperienza di LOL: "In riunione c'era una certa preoccupazione e quando mi hanno chiesto di chiamarlo da amico io ho chiarito da subito che l'intervento di Fedez era legittimo e inattaccabile e che inoltre stava per dire sul palco qualcosa in cui anche io credo ciecamente". Ma alla fine il comico ha accettato e ha chiamato il rapper: "Ci siamo sentiti, ma gli ho spiegato di essere pienamente d'accordo con lui e non ho neanche cercato di convincerlo a edulcorare il suo intervento. Nessuno ha mai parlato di censura, semmai di edulcorare", chiarisce Lillo, spiegando che la preoccupazione generale era relativa ai nomi elencati nel discorso del rapper. "L'intervento di Fedez era più che legittimo: è un artista e la libertà di pensiero è sacra quando non sconfina nel vituperio. Ma da esterno che non vive solo di Rai mi metto anche nei panni di chi con il suo lavoro mantiene da anni la famiglia".

Coinvolto nella bufera del Concertone, nonostante il suo ruolo più marginale rispetto ai due conduttori principali, Lillo sottolinea:  "Resta il fatto che non avrebbero dovuto coinvolgerci,  venerdì era il giorno di prove e alla fine abbiamo provato troppo poco, chi conduce dovrebbe essere preservato da certe ansie eccessive della vigilia. Ma parlare di una nostra preoccupazione per le parole di Fedez - conclude - è completamente sbagliato".