Mercoledì 24 Aprile 2024

Era la segretaria del lager "Complice in 11mila omicidi"

Berlino, chiesta la condanna di una 97enne. Un anno fa tentò di scappare

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BERLINO

Il tentativo di fuga, due anni fa, fu eclatante: a 95 anni, Irmgard

Furchner, l’ex segretaria del campo di concentramento nazista di Stutthof, voleva risparmiarsi di essere messa alla "gogna" e provò a scappare dalla sua casa di cura, in taxi. Fu invece arrestata, e ieri per lei la procura tedesca di Itzehoe ha chiesto due anni di detenzione, con sospensione della pena, in un processo che potrebbe anche essere "l’ultimo di questo tipo". Furchner è accusata di "complicità nell’omicidio crudele e doloso di quasi 11 mila persone", stando al pubblico ministero. Nel campo, che si trovava presso Danzica, giovanissima, prestò servizio come stenografa fra il giugno 1943 e l’aprile del 1945 . All’epoca aveva 18-19 anni e, tenendo conto dell’età, la procuratrice Maxi Wantzen ha formulato la sua richiesta attenendosi al diritto minorile, che si può applicare per gli imputati under 21. In quel campo, secondo la ricostruzione storica del perito Stefan Hoerdlers, 300 prigionieri furono uccisi con colpi d’arma da fuoco alla nuca, 1.100 nelle camere a gas e oltre 9.000 dalle condizioni disumane in cui venivano tenuti e dalla denutrizione. Pur occupandosi di un lavoro di amministrazione, per l’accusa, la stenografa avrebbe dato un importante contributo al comandante del lager e dal suo ufficio avrebbe potuto vedere alcune parti del campo, fra cui quella in cui avveniva la selezione di prigionieri. Secondo Wantzen, inoltre, la donna avrebbe avuto sotto gli occhi e soprattutto sentito l’odore costante del fumo dei crematori in funzione. Sarebbe dunque "del tutto avulso dalla realtà" ritenere che questo le fosse "sfuggito".

La circostanza – sostenuta dalla difesa – che non abbia mai messo piede nel campo, dunque, non la scagiona. Il processo riprenderà il 29 novembre. Fino ad oggi

Furchner ha negato le accuse e due anni fa scrisse al giudice di non voler presenziare alla prima udienza, "per risparmiarsi di essere messa alla gogna dell’umanità intera". Una richiesta che non fu accolta: senza di lei il processo non avrebbe potuto tenersi. E alla donna fu chiarito a quali rischi sarebbe andata incontro. Irmgard ci provò comunque: di primo mattino prese un taxi per allontanarsi dalla sua casa di cura fuori Amburgo e fu intercettata dalla polizia qualche ora dopo nella città anseatica e messa agli arresti.