Venerdì 26 Aprile 2024

"Dosi anche ai parenti" Il Nas all’ospedale

"Un errore in buona fede, ma non doveva accadere. Chiedo scusa a nome dell’Ausl di Modena". È toccato alla direttrice sanitaria Silvana Borsari ricostruire ciò che è accaduto martedì sera, annunciando anche un’inchiesta interna che potrebbe portare a provvedimenti disciplinari. Sul caso del resto, stanno indagando anche i Nas di Parma, presenti ieri all’ospedale di Baggiovara.

È successo infatti, che dosi destinate ai sanitari, siano state iniettate a parenti ed amici di operatori e volontari. In pratica, al centro vaccinale dell’ospedale, in serata ci si è accorti che avanzavano undici dosi di siero anti-Covid. Può succedere. Ogni fialetta che viene aperta contiene sei dosi: se qualcuno che doveva essere vaccinato non si presenta, è possibile che ci sia un sovrappiù. Il probelma è che una volta diluito, il vaccino non può più essere ricongelato ed utilizzato il giorno dopo. "Proprio da qui è nato l’errore – ha spiegato ieri pomeriggio la direttrice Borsari – per paura di dover buttare via un vaccino così prezioso, si è deciso di chiamare i parenti di operatori e volontari". Erano undici infatti le dosi in più.

Cinque sono state somministate all’interno dell’ospedale, per le altre sei non si è trovato nessuno. Via libera allora ai parenti, tra cui le figlie di un volontario dell’Avap presente al centro vaccinale. Proprio lui, ingenuamente, ha fatto sì che si scoprisse ciò che stava avvenendo, visto che ha postato sui social la foto delle due ragazze durante l’iniezione. Un operatore ha visto e ha avvisato la direzione sanitaria, che a sua volta ha bloccato immediatamente le operazioni. Ma ormai le dosi erano stato somministrate. "Non succederà più – ha detto la direttrice –. D’ora in poi al centro vaccinale ci sarà la lista di tutti i medici che quel giorno hanno dato la loro reperibilità, oltre ai numeri di telefono di chi si è prenotato il giorno successivo e può quindi essere chiamato in anticipo".

Roberto Grimaldi