Mercoledì 24 Aprile 2024

Doppio cognome ai figli arcobaleno, alt del giudice

È stata la prima città, nel 2018, a riconoscere i figli delle famiglie arcobaleno. E ora che quelli registrati all’anagrafe in più di tre anni sono 79, Torino è pronta a ricorrere al tribunale per difendere quella scelta. Il sindaco di centrosinistra Stefano Lo Russo ha annunciato che la città si costituirà in giudizio contro il decreto del Tribunale che, negando il doppio cognome al figlio di due mamme, definisce illegittima la registrazione allo Stato Civile. Una azione giudiziaria che va di pari passo con la sollecitazione politica al Parlamento, "per dare un quadro legislativo di certezza – dice il primo cittadino – che garantisca i diritti per tutte e tutti i bambini di questo Paese". "Il tribunale contesta la legittimità amministrativa dell’atto di iscrizione di un figlio di una coppia omogenitoriale – spiega Lo Russo –, noi invece crediamo che sia non solo giusto politicamente ed eticamente, ma anche legittimo dal punto di vista amministrativo. Purtroppo il quadro normativo è in ritardo rispetto alla società, quindi azioni come questa hanno sì come priorità la difesa dei diritti delle persone coinvolte, ma anche un’importante valenza simbolica e politica, perché è forse dai Comuni che parte la maggior spinta per cambiare questo Paese, troppo indietro su questo fronte".

Secondo il primo cittadino, il ritardo è però dovuto anche a un Parlamento "pigro", per il quale "scaricare, in assenza di una legge, sui sindaci e i tribunali una cosa come questa produce differenze inaccettabili fra i cittadini. Non è tollerabile che a seconda di dove si è residenti si abbia un diritto di questo tipo". Per l’assessore comunale ai Diritti, Jacopo Rosatelli, "se la Corte d’appello si pronuncerà dando ragione alle nostre argomentazioni sarà un fatto giuridico e politico molto rilevante".