Mercoledì 1 Maggio 2024

Desirée Mariottini, tre fermi. "Abusata mentre non era cosciente"

Uno dei fermati aveva ricevuto il provvedimento di espulsione, si cerca un quarto uomo. La madre: "Chiedo giustizia, non deve più accadere". Un testimone: "Non voleva tornare a casa". Salvini: "Fosse per me castrazione chimica"

Uno striscione con l'immagine di Desirée e suo papà alla fiaccolata a San Lorenzo (Ansa)

Uno striscione con l'immagine di Desirée e suo papà alla fiaccolata a San Lorenzo (Ansa)

Roma, 25 ottobre 2018 - Svolta nelle indagini sull'omicidio di Desirée Mariottini, la ragazza di 16 anni drogata, violentata e uccisa nel quartiere romano di San Lorenzo. La scorsa notte la polizia ha fermato due senegalesi irregolari - Mamadou Gara, 27 anni, e Brian Minteh, 43 anni - ritenuti responsabili, "in concorso con altri soggetti in via di identificazione", di "violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti, omicidio volontario" di Desirée.  A fine mattinata è stato fermato anche un terzo uomo, un nigeriano irregolare di 46 anni, Alinno Chima, dopo un lungo interrogatorio in questura: è accusato degli stessi reati. Si cerca un quarto complice.

Desirée, i tre fermati per l'omicidio (Ansa)

Tutti e tre i fermati hanno precedenti per spaccio di stupefacenti. In più Gara aveva un permesso di soggiorno per richiesta d'asilo scaduto e aveva ricevuto un provvedimento di espulsione firmato dal prefetto di Roma il 30 ottobre 2017, ma si era reso irreperibile. Era stato poi rintracciato a Roma il 22 luglio 2018 dalla polizia, che aveva richiesto nulla osta dell'autorità giudiziaria per reati pendenti a suo carico. 

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IL QUARTIERE / Paura a San Lorenzo. "Qui la polizia non viene"

Emergono particolari agghiaccianti: la povera Desirèe sarebbe stata non cosciente per ore a causa di un mix micidiale di droghe e poi abusata più volte, e da più persone. A quanto ricostruito, la 16enne avrebbe assunto droga già nel pomeriggio del 18 e avrebbe perso coscienza per poi morire nella notte. In quel lasso di tempo, mentre dallo stato di incoscienza si passava alla morte, si sarebbero consumati gli abusi.

I quattro accusati hanno dato tanta droga a Desirée da renderla incosciente e abusare di lei: erano consapevoli che sarebbe potuta morire - spiegano gli inquirenti -  per questo nei loro confronti è scattata anche l'accusa di omicidio. Il risultato degli esami tossicologici chiarirà comunque che tipo di sostanze hanno causato l'overdose e la morte della ragazza. 

LA MADRE - Strazianti le parole della madre della 16enne, Barbara Mariottini: "Ora voglio giustizia per Desirée, voglio che questa tragedia non accada ad altre ragazze". Chiusa in casa a Cisterna di Latina, la donna ha preferito restare con i suoi parenti e lasciare Roma dove Desiree è morta. Oggi, intanto, il legale della famiglia Mariottini, Valerio Masci, ha chiesto il silenzio stampa sulla vicenda. "Conoscevo Desirée e non la descrivo come l'hanno descritta alcuni giornalisti - ha detto -. Era una ragazza normale di sedici anni. Una ragazza molto ingenua". E ha aggiunto: "Magari, nell'ultimo periodo, poteva essere un po' più esuberante, ma parlare di problemi così seri di droga, sinceramente, non me la sento proprio". Quindi ha ammesso che "qualche piccolo cambiamento nell'ultimo periodo, nell'ultimo mese, c'era stato senza ombra di dubbio. Era molto più nervosa, un po' più schiva: non era più precisa e puntuale".  Quindi la richiesta: "Io, assieme ai genitori, alla mamma, vogliamo il silenzio stampa. Vogliamo trattenere il nostro dolore. Se vogliamo bene a Desirée e ai suoi familiari lasciamoli in pace".

LE INDAGINI - Il branco è stato identificato dopo una serie di testimonianze e rilievi effettuati nello stabile dove è stato trovato il corpo. A quanto accertato, Desirée conosceva i fermati: gravitavano nel palazzo abbandonato che la ragazza avrebbe già frequentato in passato. I due senegalesi avrebbero ceduto alla ragazza la droga, forse parte del mix di stupefacenti che poi le è stato fatale. 

Dall'indagine emerge ancora che la giovane si sarebbe prostituita per avere droga. Diversi testimoni hanno raccontato agli inquirenti che la ragazza nelle ultime settimane andava e usciva da quello stabile frequentando soggetti con cui avrebbe avuto incontri sessuali per potersi comprare la sostanza stupefacente.

IL TESTIMONE - Parla anche uno dei frequentatori del palazzo di via dei Lucani dove è stata trovata morta la ragazza. "Quella notte ero nel palazzo. Ho visto Desirée stare male. Era per terra e aveva attorno 7/8 persone. Le davano dell'acqua per farla riprendere". Il teste racconta anche che la notte del 19 ottobre, attorno all'una, "qualcuno chiamò i soccorsi". Poi l'uomo, un trentenne straniero, continua: "Quel giorno l'ho vista da sola". E ancora: "Desirée mi ha detto che non voleva tornare a casa, mi ha raccontato che aveva paura perché il papà la picchiava perché si drogava".

Sempre secondo un testimone quella notte "qualcuno voleva chiamare il pronto soccorso, ma nessuno lo ha fatto. Io non avevo il cellulare". Parlando poi della ragazzina uccisa, dice: "Veniva spesso, quella sera mi chiese di fumare ma non stava bene e le ho detto di no. Poi è arrivato quel nero e le ha detto 'vieni con me'. Dopo è arrivato un altro. Quando sono tornata era già a terra".

IL PREMIER CONTE - "Lo dico come autorità di Governo: non possiamo tollerare che all'interno del tessuto urbano si creiino degli spazi, dei luoghi, sospesi dalle regole giuridiche, questo assolutamente non possiamo tollerarlo", ha detto il premier Giuseppe Conte. "Sono vicino ai genitori di Desiree per questa tragedia - ha proseguito -: sono un padre anche io, non oso immaginare cosa si possa provare a perdere in questo modo una figlia".

SALVINI - Già di prima mattina era arrivato il commento via Twitter del ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ieri è andato al quartiere San Lorenzo. "Due immigrati clandestini fermati stanotte per lo stupro e la morte di Desirée, altri due ricercati. Grazie alle Forze dell'Ordine, farò di tutto perché i vermi colpevoli di questo orrore paghino fino in fondo, senza sconti, la loro infamia".

E nel pomeriggio il vicepremier ha rincarato la dose: "Fosse per me, castrazione chimica per gli stupratori. Un po' di carcere in Italia, ma le carceri in Nigeria, in Senegal, in Congo o in altri Paesi penso siano un tantinello più dure. A me non dispiacerebbe che tornassero anche da dove sono arrivati". 

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DI MAIO - E sull'episodio interviene anche il vicepremier Di Maio, che alla domanda se sia cominciata la campagna della Lega per il Campidoglio, risponde: "Vi siete fatti un film assurdo. Io conosco la Lega e non credo stia facendo campagna elettorale su una tragedia del genere". Poi aggiunge che la tragedia "giustamente fa incazzare i romani e giustamente i cittadini di San Lorenzo sono arrabbiati". E continua: "Non posso neanche immaginare cosa stia vivendo la famiglia". Inoltre esprime apprezzamento per le Forze dell'ordine che hanno agito "in tempi record". Di Maio ha poi ribadito che sarà presentato "un emendamento al decreto legge sicurezza per trasferire maggiori poteri al sindaco di Roma" perché "se ci sono situazioni critiche da gestire non deve chiedere a cento enti l'autorizzazione".

LA SINDACA -  "Giustizia per Desirée. Grazie alla Procura e alle forze dell'ordine per il fermo di due persone nelle indagini sul terribile omicidio della ragazza. Si cercano altri due complici dell'atroce delitto. Chi ha fatto questo pagherà", twitta Virginia Raggi. La sindaca ha deciso di proclamare una giornata di lutto cittadino in concomitanza con i funerali della giovane vittima. 

TENSIONE ALLA FIACCOLATA - In serata, nel quartiere di San Lorenzo, è partita da Via dei Lucani la fiaccolata organizzata da cittadini e comitato di quartiere "per testimoniare vicinanza alla famiglia" di Desirée. Molti i momenti di tensione in un'iniziativa che si è trasfromata in un grido di accusa contro "gli spacciatori e i delinquenti del quartiere". "Mi preme di dire una cosa - ha detto la sindaca Raggi, che ha preso parte alla fiaccolata -, come donna e come madre più che da sindaca: sono scioccata dalla brutalità di questo gesto e per come queste cose siano ancora possibili. Noi oggi siamo qui insieme ai cittadini di San Lorenzo, c'è un quartiere che sta manifestando il suo amore nei confronti di questa ragazza, che veramente è stata brutalizzata".