Giovedì 2 Maggio 2024

Riaperture, De Luca: "Troppo caos, la Campania non ha firmato il decreto"

Il presidente campano prende le distanze dall'accordo tra Conte e le Regioni. Veneto, Zaia: "L'ordinanza è pronta, ma aspetto di vedere il Dpcm". Liguria, Toti: "Dal 3 giugno accogliamo i lombardi"

Vincenzo De Luca (Ansa)

Vincenzo De Luca (Ansa)

Roma, 17 maggio 2020 - A poche ore dal 'gong', il premier Giuseppe Conte ha firmato il dpcm sulle riaperture in vigore da domani, lunedì18 maggio. Lo si apprende da fonti di governo. Ma intanto la giornata si era infiammata sulle polemiche alzate da alcune Regioni. Su tutte la Campania che, come annunciato dal suo presidente Vincenzo De Luca, non ha firmato nessuna intesa con il governo. Intervenendo a 'In Mezz'ora in Più' su Rai Tre, il governatore ha preso le distanze dall'accordo raggiunto tra governo e regioni sulla base di un documento messo a punto dalle stesse Regioni, e posto alla base del Dpcm sulle riaperture, testo ancora atteso.

Il decreto in Pdf

"Liberi tutti dal 3 giugno? Io non lo so, ragionerò il 2 giugno sulle base dei dati epidemiologici. Dobbiamo avere una posizione equilibrata a seconda del contagio", ha spiegato De Luca. "La regione Campania non ha firmato l'intesa con il governo. Perchè su alcune norme di sicurezza generale credo debba pronunciasi il ministero della Salute. Non è possibile che il governo e il ministro scarichino opportunisticamente sulle regioni". 

"Ha pienamente ragione Bernabò Bocca sul clima di confusione che c'è in Italia, basti pensare che siamo a domenica pomeriggio e ancora non c'è il testo ufficiale del Dpcm per le riaperture di lunedì mattina", ha risposto De Luca alla domanda di Lucia Annunziata sulle preoccupazioni del presidente di Federalberghi. Per questo la Campania ha preferito rinviare il via libera alla ristorazione di tre giorni: "Il tempo necessario per avere una interlocuzione seria con le categorie economiche e dare il tempo per le sanificazioni o per procurarsi elementi necessari alle riaperture, come i pannelli divisori". Quindi il via libera per queste attività nel servizio al tavolo, sarà possibile solo da giovedì 21 maggio.

De Luca ha poi rivendicato: "Se avessimo perso il controllo in Campania sarebbe successa un'ecatombe, nessuno si aspettava una risposta in Campania come quella che abbiamo dato all'emergenza". Il governatore campano ha continuato affermando: "Un risultato che è arrivato nonostante la Campania abbia meno risorse dal Servizio Sanitario Nazionale rispetto a tutte le altre regioni italiane" e viene "rapinata ogni anno di 300 milioni di euro dallo Stato centrale".

Veneto

"Ieri ho detto che non firmavo l'ordinanza perchè volevo vedere il Dpcm. Oggi l'ordinanza l'ho scritta, manca solo la mia firma. Aspetto solo in via prudenziale, siccome abbiamo a che fare con Roma, di vedere il testo", questa invece la posizione di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, esposta nella consueta conferenza stampa sui numeri del coronavirus.

In merito all'ordinanza regionale per la riapertura delle attività a partire da lunedì 18 maggio, Zaia ha spiegato che nel provvedimento "i dispositivi di protezione individuale sono obbligatori". Il governatore ha poi aggiunto: "Avviso già che la multa va da 500 a 3.000 euro. In queste ultime 24 ore ci sono arrivate foto di persone che non hanno la mascherina o ce l'hanno al collo. La mascherina salva la vita". Il presidente del Veneto ha espoto altri punti dell'ordinanza in attesa: "Gli spostamenti avvengono sempre all'interno del territorio regionale. Abbiamo voluto inserire la possibilità di accordi per le visite ai congiunti tra province di diverse regioni qualora i presidenti sottoscrivano un accordo. Noi l'abbiamo già sottoscritto con Trento e Friuli Venezia Giulia". 

Così dall'ordinanza regionale in attesa di firma si legge che in Veneto verranno riaperte le attività di "ristorazione e ogni tipo di somministrazione di bevande e alimenti, stabilimenti balneari, strutture ricettive, strutture alberghiere ed extralberghiere, rifugi alpini, campeggi, servizi alla persona come parrucchiere, barbieri, estetiste, con esclusione dei tatuatori, dei trattamenti con bagno turco, saune e attività termali". 

Liguria

"Ancora mentre parliamo stiamo aspettando il decreto del presidente del Consiglio per riaprire domani", ha affermato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, sempre su Rai Tre. "Non sarebbe un bene di nessuno una falsa partenza". Il governatore ha detto: "Abbiamo avuto un confronto lunghissimo con il governo, che ha recepito i nostri suggerimenti. Sottolineo che rispetto alle varie regole regionali per una volta la Conferenza delle Regioni ha dimostrato competenza, compattezza ed efficienza molto superiori ad altre istituzioni dello Stato e in pochi giorni ha saputo elaborare una serie di regole concertandole con le categorie e applicabili a tutto il Paese". 

Toti ha rivelato: "Dal 3 giugno certamente la Liguria accoglierà i lombardi". E ha aggiunto che la regola di "un metro di distanziamento sociale" dagli estranei da domani in Liguria varrà in tutti i luoghi pubblici o privati. Rilanciando così spiagge, bar e ristoranti: "Il protocollo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro firmato da sindacati e associazioni datoriali prevede che due operai possano lavorare a un metro e un millimetro di distanza gomito a gomito senza avere la mascherina, quindi se vale sul luogo di lavoro credo che possa valere anche sulle spiagge, nei bar e nei ristoranti".

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