Mercoledì 24 Aprile 2024

D-day il 13 luglio Decisiva Italia Viva

Nel caso di una bocciatura la legge anti-omofobia rischia di aspettare a lungo

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1 A che punto siamo

Il ddl Zan ha incassato il primo ok il 4 novembre alla Camera, durante il governo Conte II. Tra i 265 voti favorevoli (193 contrari, 1 astenuto), oltre ai deputati giallorossi (M5s, Pd, Iv e Leu), anche 5 deputati azzurri hanno detto sì alla legge. E ora tocca al Senato

2 Si va alla conta

Fallita la mediazione di ieri, il 13 luglio, martedì prossimo, il ddl Zan andrà in Senato così com’è. I sì, senza i renziani, si attestano tra i 130 e i 145: 75 del M5s, 38 del Pd, 6 di LeU, 2 delle Autonomie, e una decina dal Misto. Per farlo passare,

i 17 voti di Iv sono decisivi

3 Le conseguenze

Il voto è in parte segreto e, nel caso il ddl Zan fosse affossato da franchi tiratori, un altro testo contro l’omofobia potrebbe dover attendere anni. Sulla graticola interna del Pd rischia di finire il leader dem Enrico Letta (foto), che ha puntato tutto sul ddl