Mercoledì 24 Aprile 2024

Covid, s'allarga il focolaio di Roma: altri 16 positivi e un morto

In tutto 93 casi, destinati ad amentare. L'Unità di crisi del Lazio: "I doppi tamponi funzionano"

Roma, l'ingresso dell'Irccs San Raffaele alla Pisana (Ansa)

Roma, l'ingresso dell'Irccs San Raffaele alla Pisana (Ansa)

Roma, 12 giugno 2020 - S'allarga il focolaio di Covid-19 scoperto a Roma: altri 16 casi positivi riconducibili al cluster San Raffaele-Pisana, dato che porta il focolaio a raggiungere - al momento - un totale di 93 casi positivi, destinati comunque ad aumentare. 

Intanto è morta una donna di 89 anni "riferibile al cluster dell'Irccs San Raffaele Pisana - sottolinea il policlinico Gemelli nel bollettino - Sono 55 i pazienti ricoverati al Covid Hospital Columbus di cui 9 in terapia intensiva". 

Pazieni trasferiti allo Spallanzani

L'Unità di Crisi Covid-19 del Lazio rende noto che "dai tamponi di controllo eseguiti ieri, a distanza di 5 giorni dalla prima tornata, sono emersi altri 16 casi positivi presso l'Irccs San Raffaele Pisana: di questi 14 sono pazienti, tutti collegabili con i primi pazienti positivi nella struttura, e due sono operatori". La situazione è comunque sotto contollo: "I pazienti sono tutti in trasferimento verso l'Istituto Spallanzani ed è stato dato mandato alla struttura San Raffaele di comunicare tempestivamente le informazioni ai familiari. I due dipendenti positivi sono un'Oss e un fisioterapista in sorveglianza a domicilio", prosegue la nota dell'Unità di crisi.

I doppi controlli funzionano

Si precisa poi, dato importante, che "È stato possibile individuare questi nuovi positivi grazie ai tamponi di controllo, eseguiti dopo 5 giorni dai primi tamponi, a tutti i pazienti e gli operatori rimasti nella struttura. Questo focolaio si dimostra impegnativo, ma il sistema dei doppi controlli sta funzionando, grazie alla tempestività degli interventi messi in atto sono stati individuati questi nuovi casi che erano negativi ai tamponi precedenti".

Genova, morto direttore Rsa

Intanto è morto questa mattina al San Martino di Genova il direttore amministrativo della Rsa San Camillo, una delle residenze per anziani finita nel mirino della procura del capoluogo ligure per l'alto numero di contagi e di decessi. Carlo Giacobbe aveva 63 anni, ed era stato contagiato dal coronavirus quando, lo scorso marzo, nella struttura un focolaio aveva ucciso 29 anziani su 136 ospiti.  Giacobbe era stato ricoverato per alcuni giorni all'ospedale San Paolo di Savona. Le sue condizioni sono peggiorate fino al trasferimento d'urgenza all'ospedale San Martino, dove stamane e' morto, nel reparto di Rianimazione.