Giovedì 25 Aprile 2024

"Ministro faccia rientrare i nostri figli in Italia"

Coronavirus. Accorata lettera-appello di 36 studenti minorenni bloccati in Honduras

Covid-19, aumentano ancora i contagi

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Roma, 27 marzo 2020 - "Doveva un’esperienza che ci riempiva il cuore di gioia e orgoglio, con l’avvento del Covid-19 si sta rivelando uno degli incubi peggiori di ogni genitore". Inizia così l’accorata lettara-appello che le mamme e i papà di 36 minorenni italiani hanno inviato al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. I loro figli, tutti tra i 17 e i 18 anni, sono partiti lo scorso agosto per un anno di studio all’estero con il progetto Intercultura e sono arrivati in Honduras. Tutti ospiti di famiglie di quel Paese. Ed è lì che sono stati sorpresi dalla pandemia di Coronavirus. L’Honduras sta vivendo ore drammatiche: le autorità hanno chiuso i confini nazionali e nessuno può entrare od uscire dal Paese. E, nonostante si siano subito attivati i canali diplomatici, i 36 ragazzi (ci sono numerosi lombardi, ma anche toscani ed emiliani) non riescono a far rientro in Italia.

Da qui l’accorato appello al ministro Di Maio affinché invii un aereo che possa far rientrare i 36 ragazzi (ci sono anche molte ragazze) dai loro familiari, come è già stato fatto per altri nostri connazionali. Anche perché il sistema sanitario dell'Honduras non ha elevati standard e anche gli approvigionamenti dei beni essenziali, a cominciare da quelli alimentari cominciano a scarseggiare e si temono possibili disordini. A rivelarlo sono gli stessi genitori angosciati per le condizioni in cui si trovano i loro ragazzi.

"I nostri figli - scrivono nella lettera al titolare della Farnesina - sono bloccati in un Paese che si è 'chiuso' al resto del mondo, con il coprifuoco, l'esercito armato per le strade, loro che ci chiedono aiuto per tornare a casa e noi genitori che non possiamo fare assolutamente nullaper loro e nessuno che ci dia delle risposte in meritoa a se e quando riusciranno a partire per tornare a  casa". L'associzione Itercultura, scrivono ancora i genitori, sta facendo tutto "per tenerci aggiornati", ma queste mamme e papà sono fortemente preoccupati. "La situazione là - aggiungono - non è normale e la quaranteà là, non è la nostra. Il Paese sta iniziando a razionare acqua ed elettricità, i supermercati sono chiusi, c'è l'esercitoche pattuglia tutte le stradee i ponti e i respitratori si contano sulle dita di una mano".

Per questo da parte delle autorità italiane presenti sul posto si è fatto il possibile per essere pronti con una completa evacuazione di questi giovani ragazzi. Da qui, appunto, l'accorata lettera-appello al ministro degli Esteri con cui questi genitori "scongiurano Luigi Di Maio a intervenire quanto prima per permetterci di riabbracciare al più presto i nostri figli".