Mercoledì 24 Aprile 2024

Corsa alle prime dosi: obiettivo 60% Così a fine giugno via le mascherine

Ok all’aperto, il governo valuta di anticipare la data del 15 luglio. Ieri 72 morti: il dato più basso del 2021

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di Alessandro Farruggia

Il combinato disposto di vaccinazioni in crescita e numeri della pandemia in calo potrebbero determinare – nel check-up di inizio giugno – la prospettiva di nuove aperture. Con l’eliminazione dell’obbligo di mascherina al’aperto dal 15 luglio, o forse anche prima se lo si legherà al raggiungimento di un target vaccinale, e la riapertura di discoteche e sale da ballo, almeno all’aperto, dal primo di agosto. Ieri i casi sono stati 3.992 (sabato 4.717) con 179.391 tamponi (107.202 in meno rispetto al giorno prima) mentre il tasso di positività è salito dall’1,6% al 2,2% (fenomeno dovuto, secondo gli addetti ai lavori al fatto che la domenica tende più a farsi il tampone chi ha sintomi).

Le vittime sono state 72 – il dato più basso del 2021 – proseguendo un trend positivo che sabato aveva portato a 101 vittime. È la seconda volta questo mese che si scende sotto quota cento. Bel segnale. Prosegue anche il calo delle degenze. I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono -327 (sabato -437), per un totale di 9.161 ricoverati. I posti letto occupati in terapia intensiva sono -20 (sabato -39), per un totale di 1.410, con 48 ingressi (in calo dai +64 del giorno prima). Parallelamente raggiunge quota 30.654.487 il numero delle vaccinazioni somministrate in Italia, con il 34,49% di persone (20.569.712) con almeno una dose e il 16,91% (pari a 10.084.775 persone), pienamente vaccinata. Non a caso, da oggi l’Italia è tutta gialla e alcune regioni puntano al bianco (Friuli, Sardegna e Molise potrebbero avere i numeri giusti già venerdì, Veneto, Liguria, Umbria e Abruzzo avranno bisogno di una altra settimana).

La questione della rimozione dell’obbligo di indossare la mascherina all’aperto sarebbe indicativamente fissato a metà luglio, ma c’è una ipotesi – sulla quale sarà chiamato a esprimersi il Cts – di legarlo al raggiungimento di oltre il 60% di prime dosi. Con i ritmi attuali un target di questo tipo sarebbe raggiungibile entro la fine di giugno. Il che significherebbe eliminare l’obbligo dal primo di luglio e non dal 15. Nel frattempo si chiariscono meglio i particolari della riapertura del settore dei matrimoni. In attesa delle linee guida aggiornata dal Cts, previste per questa settimana, è saltato, ha anticipato il ministro degli affari regionali Mariastella Gelmini, il tetto massimo degli invitati (sarà previsto solo l’obbligo del distanziamento tra i tavoli di due metri) e così la presenza del Covid manager. "Non ci sarà, era un costo eccessivo – ha confermato il ministro Gelmini – ci fidiamo, sappiamo che il rispetto delle regole c’è nella stragrande maggioranza dei casi, con distanziamento e numero di ospiti proporzionato al luogo".

Ci sarà invece il green pass anche per le nozze: accesso quindi solo per vaccinati, tamponati le 48 ore prima della cerimonia e guariti dal Covid. Sulle vaccinazioni alcune regioni tirano dritto sulle loro strategie in difformità da quella nazionale (dopo gli open day per ultra trentenni organizzati in varie regioni, da oggi in Liguria tutti gli ove 18 possono prenotarsi per i vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson). Quello che è certo è che se il 28 maggio verrà il via libera dell’Ema all’utilizzo del vaccino Pfizer dai 12 anni in su, si lavorerà anche alla vaccinazione dei giovani. Da settembre, sicuramente, ma probabilmente in molte regioni già da agosto.