Giovedì 25 Aprile 2024

Coronavirus, "Stop ingressi da Serbia, Montenegro e Kosovo". Jesolo, 42 migranti positivi

Aggiunti alla lista dei paesi a rischio. Il ministro della Salute Speranza: "Chi è stato negli ultimi 14 giorni in questi territori ha il divieto di ingresso e transito in Italia". Blocco anche a voli, treni e altri mezzi di trasporto. Pozzallo, altri 14 migranti positivi. A Jesolo 42 più un operatore

Coronavirus, stop voli da e per la Serbia, Kosovo e Montenegro (Ansa)

Coronavirus, stop voli da e per la Serbia, Kosovo e Montenegro (Ansa)

Roma, 16 luglio 2020 - L'Italia aggiunge Serbia, Montenegro e Kosovo alla lista dei paesi a rischio per l'epidemia di Coronavirus. Il ministro della Salute Roberto Speranza lo annuncia su Facebook: "Ho firmato una nuova ordinanza: chi è stato negli ultimi 14 giorni in questi territori ha il divieto di ingresso e transito in Italia. Nel mondo l'epidemia è nella fase più dura. Serve la massima prudenza per difendere i progressi che abbiamo fatto finora".

Coronavirus, il bollettino della Protezione Civile del 16 luglio

Nell'ordinanza, firmata oggi da Speranza, è indicato anche il blocco dei voli aerei, dei treni e di tutti gli altri mezzi di trasporto da e per la Serbia, il Montenegro e il Kosovo. La lista dei paesi a rischio ora è di 16 paesi, e comprendeva già 13 nazioni, oltre Serbia, Montenegro e Kosovo stop anche ad Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana.

Una decisione dovuta alla nuova fase epidemica nei Balcani, con una forte ripresa dei contagi da Covid-19, anche in fasce di età sempre più giovani. "Sono molto preoccupato" ha dichiarato il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine di una conferenza stampa a Trieste. "L'ho fatto presente anche ieri quando ho avuto modo di incontrare rappresentanti diplomatici italiani in quei Paesi e rappresentanti diplomatici in Italia di quei Paesi. La situazione nelle aree balcaniche è particolarmente grave e noi stiamo valutando come intervenire come Regione". I Balcani sono vicini, e governatore insiste: "Ribadisco che quello che ho chiesto al Governo è di far obbligare il rispetto della quarantena a chi viene da quei Paesi" e suggerisce: "dal mio punto di vista bisogna mettere la sanzione penale per chi non rispetta la quarantena". 

E pochi giorni fa il governatore del Veneto, Luca Zaia, in conferenza stampa avvertiva: il Coronavirus che circola in Serbia "ha una mutazione che non conosciamo". Aggiungendo che i quattro pazienti veneti positivi venuti a contatto col ceppo di quel Paese avevano "una carica virale molto elevata". Secondo il governatore, "il nostro ceppo è meno virulento, ha una carica inferiore". 

Anche la Francia inizia a fare i conti con "segnali di ripresa" dell'epidemia, seppur "flebili" del Coronavirus negli ospedali, ha dichiarato il ministro della Salute transalpino Olivier Veran, che ha alla radio chiesto ai francesi di essere "vigili". 

Pozzallo, altri 14 migranti positivi 

L'Asp di Ragusa segnala altri 14 positivi al Coronavirus tra i migranti pakistani approdati alcuni giorni fa a Pozzallo. I nuovi contagiati sono statti individuati attraverso un preciso protocollo: i hanno effettuato un secondo tampone, dopo gli undici casi di contagio registrati nei giorni scorsi tra il gruppo di migranti di origine pakistana. I nuovi casi sono in isolamento in una struttura individuata dalla prefettura di Ragusa e presto potrebbero lasciare la Sicilia con speciali ambulanze attrezzate per il biocontenimento.

Jesolo, 42 migranti positivi. Un operatore

Il Comune di Jesolo e i vertici dell'Usl 4 hanno reso noto che quarantadue migranti di origine africana, ospiti della sede locale della Croce Rossa, sono risultati positivi al Coronavirus. Infettato anche un operatore della struttura, per un totale di 43 contagiati. La stessa CR si occuperà della vigilanza degli ospiti nel centro, e poi li trasferirà in altre strutture protette. L'edificio in cui sono ospitati è presidiato dalle forze dell'ordine su richiesta del sindaco di Jesolo Valerio Zoggia

Francesco Bosa, coordinatore regionale veneto della Croce Rossa, ha garantito il massimo controllo in virtù di un incremento di 11 operatori inviati dalla sede nazionale. "Nei prossimi 14 giorni il nostro compito sarà quello di garantire la loro permanenza in struttura". Nella sede sono ospitati oltre un centinaio di richiedenti asilo, di origine africana.