Mercoledì 24 Aprile 2024

Coronavirus, il virologo: "La Fase 2 funziona, il rimbalzo non c'è"

Pregliasco è ottimista: "A quest’ora avremmo già potuto riscontrare segnali nagativi. Ma la guardia deve restare alta"

Il virologo Fabrizio Pregliasco, 60 anni

Il virologo Fabrizio Pregliasco, 60 anni

Milano, 15 maggio 2020 - Professor Pregliasco, questo Coronavirus sta diventando meno pesante? "Sembra proprio così. I casi che arrivano al nostro ospedale evidenziano forme sintomatiche meno pesanti – risponde Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario del Galeazzi di Milano, presidente nazionale delle Pubbliche Assistenze (Anpas) – un quadro confortante dovuto al lockdown, descritto anche in altri ospedali". Si temeva un ritorno di fiamma. "In queste ore avremmo potuto cogliere i primi effetti delle riaperture del 4 maggio, un incremento nel numero dei casi che per fortuna finora non si è visto. Considerando che il periodo medio di incubazione della malattia è di 5 giorni direi che, al momento, il temuto impatto negativo della fase 2 è scongiurato. I dati tengono, ma come si dice, dobbiamo stare all’occhio". Oltre al calo dei contagi da Covid-19 c’è il sostanziale azzeramento dei nuovi arrivi in terapia intensiva. "Effettivamente i casi di positività a Sars-CoV-2 crescono solo dello 0,4%, mentre c’è una riduzione consistente dei ricoverati in terapia intensiva, con numeri buoni anche sulla Lombardia e sul Piemonte. L’auspicio è mantenere questo trend". Come evolve l’epidemia? "In questa fase vediamo casi che risultano a minore rischio specifico. Resterà da stabilire se sono subentrate variazioni genetiche, per ora non dimostrate, che però potrebbero esserci, perché questi virus sembrano meno invasivi". Come virologo, lei oggi cosa teme? "Temo quelle immagini viste in tv, frotte di giovani ai Navigli per l’aperitivo, spiagge affollate di vacanzieri improvvisati. Possiamo sperare in un’estate decente, ma dobbiamo resistere alla tentazione di liberarci delle cautele, occorre essere pronti a reagire di fronte all’insorgenza di possibili nuovi focolai". Cosa altro possiamo fare? "Aderire agli inviti a sottoporsi al vaccino antinfluenzale in autunno. La profilassi potrebbe darci una grossa mano, riducendo l’incidenza delle forme influenzali. Sarà più facile individuare il Covid-19. Io raccomando anche il vaccino anti pneumococco, che conferisce una protezione nei confronti della polmonite batterica".