Mercoledì 24 Aprile 2024

Conferme, super tecnici e ritorni eccellenti Un terzo donne, il Nord di nuovo al comando

Pochi debuttanti: ben 17 su 23 avevano già ricoperto in passato ruoli di governo. Ci sono anche Brunetta, Gelmini e Carfagna. Ministre protagoniste: Lamorgese resta al Viminale, Cartabia Guardasigilli. Il magistrato Garofoli sottosegretario alla Presidenza

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Doveva essere il ’governo dei migliori’, o comunque quello dell’incontro tra (super) tecnici ed esponenti di partito, con tante donne e ministeri ad hoc per guidare l’Italia verso la transizione. Doveva esserlo e almeno in parte lo è stato. Ventitré ministri (più il fondamentale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio), di cui otto donne e quindici uomini. E otto sono anche i tecnici, quasi tutti in posti di rilievo, dall’Economia con Daniele Franco alla Giustizia di Marta Cartabia, dal Vittorio Colao della defunta task force (sua l’Innovazione) ai super esperti Patrizio Bianchi (Istruzione) e Cristina Messa (Università). Completano la squadra al femminile Luciana Lamorgese (riconfermata all’Interno), la renziana Elena Bonetti (che si riprende la Famiglia), la leghista Erika Stefani (Disabilità), la grillina Fabiana Dadone (Giovani) e le azzurre Mariastella Gelmini (Autonomie) e Mara Carfagna (Sud). E proprio l’ingresso delle due deputate di Forza Italia segna la vera grande novità dell’esecutivo Draghi: con loro, infatti, già ministre con Berlusconi, torna anche Renato Brunetta, ancora alla Pubblica amministrazione come nel 2008-2011.

Ritorni eccellenti, dunque, come quello del numero due della Lega Giancarlo Giorgetti (Sviluppo). Tra gli altri politici, il vicesegretario Pd Andrea Orlando (Lavoro) e Dario Franceschini (Cultura, ma senza Turismo, assegnato al leghista Garavaglia).

red. pol.