Venerdì 26 Aprile 2024

Con la musica Kiev unisce l’Europa E la band ucraina torna al fronte

Zelensky esulta per la vittoria dei Kalush Orchestra: "Il prossimo anno faremo il festival a Mariupol". Il cantante in tv: "Vogliono uccidere la nostra cultura, ma noi l’abbiamo fatta vivere e conoscere a tutti"

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di Luca Bolognini

La vittoria dell’Ucraina all’Eurovision vale quanto l’affondamento dell’incrociatore russo Moskva. Il fronte mediatico, in qualunque guerra, è decisivo. Se il presidente Volodymyr Zelensky in febbraio fosse fuggito, invece di dire agli americani: "Non mi servono passaggi, ma munizioni", quasi sicuramente la Storia avrebbe preso un’altra piega. E molto probabilmente i Kalush Orchestra non sarebbero risaliti dall’ottavo al primo posto del festival della canzone europea grazie al televoto. Non è un caso che Zelensky, sempre molto attento alla comunicazione, sia intervenuto per spingere il gruppo ucraino prima della finale e abbia commentato a caldo il trionfo canoro. "Il nostro coraggio impressiona il mondo, la nostra musica conquista l’Europa. L’anno prossimo l’Ucraina ospiterà l’Eurovision per la terza volta nella storia e – ha scritto sui social – faremo il possibile affinché si possa tenere a Mariupol".

Proprio la città che dal 24 febbraio è assediata dai russi e dove i bombardamenti senza quartiere hanno ucciso oltre 20mila persone era stata evocata dai Kalush Orchestra, che dopo essersi esibiti avevano lanciato un appello per aiutare Mariupol. Se i giudici non avessero interpretato le loro parole come un messaggio umanitario, visto che quelli politici sono vietati, sarebbero stati squalificati. "Era un prezzo che non avrei esitato a pagare. La nostra gente – ha spiegato Oleh Psiuk, cantante e leader del gruppo folk hip hop – è bloccata nell’acciaieria Azovstal e non può uscire. Bisogna liberare quelle persone e per farlo abbiamo necessità di far circolare le informazioni, di fare pressione sui politici". Tanto che che Stefania, la canzone dei Kalush Orchestra inizialmente dedicata alla madre del frontman, con lo scoppio della guerra è stata reinterpretata come un omaggio all’Ucraina, con versi che recitano: "Non puoi portarmi via la forza di volontà, perché l’ho ricevuta da lei" e "Troverò sempre la via per tornare a casa, anche se le strade sono distrutte".

Il cantante del gruppo, poco dopo la vittoria, ha detto: "Per essere a Torino abbiamo avuto un permesso temporaneo fino a domani (oggi per chi legge, ndr). E come ogni ucraino siamo pronti a combattere, come possiamo e fino a quando possiamo". Detto, fatto. Ieri, Psiuk, parlando con Che tempo che fa, ha spiegato che già oggi tornerà in Ucraina, dove con la sua associazione di volontariato si occupa di fornire medicinali a chi ne ha bisogno. "Vogliono uccidere la nostra cultura, ma noi – ha spiegato a Fazio – l’abbiamo fatta vivere e vedere a tutti con l’Eurovision". E il messaggio della sua canzone è diventato virale. Secondo SocialCom, le conversazioni sul web che negli ultimi sette giorni hanno riguardato l’Eurovision hanno prodotto 21,2 milioni di interazioni. Sembrano passati anni luce da quando trionfarono i mostruosi Lordi dalla Finlandia, famosi per far esplodere pezzi di carne sul palco. E invece era solo il 2006.

I vertici della politica europea, proprio a dimostrazione di quanto l’evento abbia assunto una decisiva dimensione politica, hanno commentato il trionfo dei Kalush Orchestra e dell’Ucraina. "Stanotte la vostra canzone ha conquistato il nostro cuore. Celebriamo la vostra vittoria in tutto il mondo. La Ue è con voi", ha scritto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. "L’augurio è che l’Eurovision del prossimo anno possa essere ospitato a Kiev in un’Ucraina libera e unita", ha aggiunto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. E in onore del gruppo, il treno Kyiv-Ivano-Frankivsk si chiamerà ‘Stefania Express’, con le stazioni che saluteranno il convoglio al ritmo della canzone. Perché si può sempre trovare la via di casa, anche se le strade sono distrutte.