Nell’acronimo Lgbt(+) manca comunque qualcosa. Come
si definisce infatti
la persona la cui identità di genere corrisponde
al genere e al sesso biologico – o che percepisce in modo positivo questa corrispondenza?
Negli anni Novanta è stato coniato il concetto
di cissexual (o cisgender), in cui il prefisso latino cis- è esattamente l’opposto
di trans. Il termine è stato introdotto per la prima volta nel 1998
dal sessuologo tedesco Volkmar Sigusch (originariamente "zissexuell", poi tradotto in inglese).
La condizione
di concordanza coinvolge il piano biologico
(i caratteri sessuali), l’identità personale
(come la persona si sente) e il ruolo sociale (come
gli altri individui
la considerano).
Anche in italiano è ormai accreditata l’accezione
di ’cisessuale’
e ’cisgender’: il dizionario Zingarelli ha accolto
la parola nel 2020 (cinque anni dopo l’ingresso
nell’Oxford Dictionary)