Giovedì 25 Aprile 2024

Ciaone e besos Poi ci facciamo un’insalatina

Giorgio

Comaschi

Basta tendere l’orecchio per strada, anche senza volerlo. Tutte le telefonate cominciano spesso con il "ciao tesorone". Quindi si tratta di un tesoro molto grande. E si chiudono col "bacione finale". O anche con "un abbraccione" o, a volte, "un bacio grande". Quella degli accrescitivi è una moda? Corrisponde a un esigenza reale? Amiamo veramente a dismisura la persona che stiamo sentendo? O a colui che sta parlando, non frega niente di quella che è dall’altro capo del telefono (si diceva del filo una volta, ma il filo chissà dov’è finito ormai)? Il dubbio è forte, soprattutto quando ti accorgi che quelle persone erano al telefono col commercialista, con l’idraulico, col medico di base, col consulente finanziario o con l’impiegato del comune. Amiamo indistintamente tutti, talmente tanto, che mettiamo il finale "one" dappertutto. A volte (e qui c’è da rabbrividire, non so voi, io sì) si chiude con il "ciaone". Anche il povero ciao non viene lasciato in pace e risulta ingigantito dal grande slancio di amore e di generosità. Per il mangiare usiamo invece i diminutivi: l’insalatina, gli straccettini, il maccheroncino, la mozzarella, il pomodorino, pecche forse ci sembrano più buoni più appetitosi. Se un cameriere invece di straccetti di carne ti proponesse degli "stracci" non li ordineresti mai. Al contrario, quando parliamo, esageriamo e ingrandiamo. Il bacione fa paura, soprattutto di questi tempi. Di solito nei finali di certe telefonate è: "Un abbracciono e un bacione a tutti". Ma a tutti chi? Davvero siamo per l’amore globale? Non si vede perchè a qualcuno non si possa dare solo un abbraccino. E naturalmente non perdiamo occasione di ostentare la nostra esterofilia dilagante nel linguaggio. Funziona molto al ritorno delle vacanze "un beso". O anche "un besito". Perché? Ci sentiamo più esotici perchè siamo abbronzati? Comunque, state attenti a tutti questi abbraccioni e bacioni che volano continuamente. Chiedete almeno un Green pass prima.