Giovedì 25 Aprile 2024

Centrodestra ko Occasione persa per il Paese

Pierfrancesco

De Robertis

La riforma della giustizia è cosa troppo seria, e complessa, per politici deboli, senza visione, litigiosi, spesso incapaci, anche tecnicamente, in certi casi, sul fronte opposto, conniventi con gli interessi che si intendevano toccare, e comunque privi della struttura per mettere insieme un’operazione che solo un ingenuo poteva pensare si esaurisse nel raccogliere 500mila firme da spedire in Cassazione. Così i referendum falliscono nel modo peggiore (la più bassa affluenza di sempre) per chi li aveva promossi, e forse anche per il Paese che continuerà ad avere una giustizia inefficiente, sbilanciata sull’accusa e in mano alle solite cricche del sistema.

Si è dato la colpa all’eccessivo tecnicismo dei quesiti, ma il punto non è stato solo questo. Le schede non hanno brillato per chiarezza, ma il loro senso politico era comprensibile: dare uno stop agli eccessi di una magistratura inquirente che hanno segnato in negativo gli ultimi trent’anni del Paese. Ma la giustizia, anche quando ingiusta, smuove le menti però non ti dà la spinta decisiva per andare al seggio.

Il punto è ancora la politica, e i maggiori indiziati della debacle sono i partiti di centrodestra, Lega e FI in primis (Fd’I aveva sostenuto tre su cinque quesiti). La giustizia giusta è uno dei suoi temi identitari, eppure la maggioranza dei consensi che essi dicono di avere nei sondaggi ieri alle urne non si è vista. Il centrodestra ancora una volta non ha agito da coalizione ma come somma di disordinate iniziative individuali, pronti ognuno a raccogliere i vantaggi della sconfitta altrui. Matteo Salvini è quello che più si è esposto, e di sicuro ieri sera a Fratelli d’Italia non si stracciavano le vesti. Pessimo viatico per l’alleanza in vista delle prossime politiche.

Poi ci sono stati errori di basica tecnica politica, come quello di non aver affiancato questiti popolari a prova di Consulta, o averli scritti male, o non aver atteso turni amministrativi più consistenti. Sbagli da principianti. Non i soli e purtroppo probabilmente non gli ultimi. Peccato, per il Paese un’occasione persa.