Mercoledì 24 Aprile 2024

Cento giorni di guerra, la Nato: durerà a lungo

Il 20% dell’Ucraina è in mani russe. Dopo cento giorni di guerra, il bilancio di Volodymyr Zelensky disegna la nuova mappa di un Paese smembrato dalla potenza di fuoco riversata da Mosca. "L’esercito russo ha già distrutto quasi l’intero Donbass ucraino ed è pronto a continuare a uccidere. Il Donbass era uno dei centri industriali più potenti d’Europa. Ora è semplicemente devastato", ha detto il presidente, parlando di almeno 2.603 insediamenti controllati dal nemico. La linea del fronte si estende oggi per più di mille chilometri, dal Donbass alla fascia costiera, con oltre 550 missili da crociera Iskander e Kalibr sparati contro il territorio ucraino dall’inizio del conflitto. "Dobbiamo difenderci contro quasi tutto l’esercito russo", ha spiegato ancora il leader di Kiev, sottolineando anche le sofferenze della popolazione nei territori presi da Mosca, accusata di aver "deportato" più di un milione e mezzo di persone, tra cui 200 mila bambini. Un conflitto che, secondo il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, durerà ancora a lungo, diventando una "guerra di usura". Il conto delle città cadute è destinato ad aggiornarsi ancora con l’assedio sempre più feroce nella regione di Luhansk. Il primo obiettivo dell’offensiva resta la presa di Severodonetsk, che secondo il governatore Serhiy Gaidai è ormai all’80% controllata dai russi.