Giovedì 25 Aprile 2024

Catalogò le "single" di Lecco: condannato

Nel 2017 un finto avvocato pubblicò online una raccolta di oltre mille signore “sole“. Ora la sentenza: un anno e mezzo di reclusione

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L’idea di un catalogo di donne single di Lecco è venuta quattro anni fa a un 57enne, di Valmadrera (Lecco) e lì in un appartamento che si affaccia su quel ramo del lago di manzoniana memoria che "volge a mezzodì" ha realizzato con un copia e incolla l’e-book con 1.218 profili Facebook. Non ha però chiesto il consenso e così Nicola Antonio Marongelli è finito a processo per trattamento illecito di dati, diffamazione e sostituzione di persona. L’esperimento lecchese poteva diventare nazionale: "Mi è sembrata un’idea interessante, successivamente avrei potuto fare un elenco di uomini single o degli artigiani di ciascuna città", ha raccontato l’imputato, aggiungendo di aver messo in vendita il catalogo sul sito lulu.com con l’intento di raccogliere fondi per un circolo letterario, un’associazione culturale di cui faceva parte.

Ma quell’idea è costata cara a Nicola Antonio Marongelli che ieri è stato condannato dal giudice Chiara Arrighi a un anno e mezzo di reclusione, ad una provvisionale di mille euro per ciascuna delle otto parti civili con un risarcimento che dovrà essere definito in sede civile. "È la prima sentenza sul trattamento di dati personali – ha spiegato al termine del processo l’avvocato Marisa Maraffino, che ha assistito le otto parti civili – e rende giustizia alle donne che, a loro insaputa, si sono ritrovate sul catalogo: alcune hanno ancora oggi delle conseguenze psicologiche. Inoltre è stato sancito il principio che non si possono utilizzare dati personali per scopi diversi da quelli per cui è stata data l’autorizzazione". "Le donne da me difese – aggiunge l’avvocato Maraffino – si sono sentite svilite, trattate come una merce in vendita".

Nella primavera del 2017 Nicola Antonio Marongelli aveva realizzato e messo in vendita il catalogo di 95 pagine, inserendo 1218 profili di donne lecchesi che su Facebook si dichiaravano single. Oltre alle foto delle ragazze, aveva utilizzato nomi e cognomi e link al loro profilo. Prima che il caso arrivasse in tribunale, l’uomo era riuscito a vendere quaranta copie, incassando 197,78 euro. Lo slogan sui social era: "Un catalogo al costo di un drink".

Un centinaio di donne coinvolte presentarono denuncia alla questura di Lecco e scattò l’indagine che ha portato a processo il 57enne per trattamento illecito di dati, diffamazione e sostituzione di persona. Per avere i dati delle vittime dal servizio anagrafe dei Comuni, Nicola Antonio Marongelli si era finto un avvocato. Otto donne si sono costituite parti civili al processo, mentre sono state escluse le associazioni. L’imputato si è difeso dicendo di "aver raccolto profili Facebook in prevalenza pubblici". L’accusa aveva chiesto un anno di reclusione, mentre il giudice Chiara Arrighi ha inflitto un anno e 6 mesi di reclusione. La provvisionale di 8mila euro verrà devoluta dalle parti civili all’Associazione "Telefono Donna" di Lecco per iniziative informative nelle scuole e campagne sul cyberbullismo. "La sentenza non ci coglie di sorpresa – conclude l’avvocato Stefano Pelizzari, difensore di Marongelli – la materia è complessa ci sono questioni giuridiche sospese di questo processo che meritano di essere approfondite, quindi attendiamo il dispositivo, poi presenteremo ricorso in Appello".

Angelo Panzeri