Cassino, bufera sulla stele per i nazisti. Stop a inaugurazione

Sospeso il taglio del nastro del momumenti in ricordo dei parà tedeschi caduti durante la Seconda guerra mondiale. Zingaretti e Anpi: "Sfregio alla memoria della Liberazione"

L'esercito americano in ricognizione a Cassino distrutta dai bombardamenti (Ansa, 1945)

L'esercito americano in ricognizione a Cassino distrutta dai bombardamenti (Ansa, 1945)

Cassino (Frosinone), 18 marzo 2018 -  Contro la stele in ricordo dei parà nazisti a Cassino si era scagliato ieri anche il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. "Una ferita alla memoria della guerra di liberazione", ha scritto. Non è stato il solo a condannare l'iniziativa, di cui aveva dato notizia ieri Il Fatto Quotidiano, tanto che oggi, a seguito del polverone alzatosi con l'Anpi in prima fila, l'inagurazione del momumento è stata bloccata. "Sospesa", come ha chiesto il sindaco Carlo Maria D'Alessandro perché così va fatto con qualsiasi evento "che possa turbare la memoria e la sensibilità della nostra città". 

La cerimonia nella grotta che ha ospitato il comando tedesco a Cassino durante la Seconda guerra mondiale era stata "organizzata dall'Associazione Albergatori 'Parco di Montecassino e Linea Gustav' in collaborazione, a quanto sembra, con il Comune", spiegava ieri lo stesso Zingaretti.  Sul manifesto appare "un paracadute aperto che richiama la prima divisione che ha operato nella zona". 

GLI ALBERGATORI: INIZIATIVA DI RICONCILIAZIONE - L'iniziativa è "scevra da qualsivoglia significato politico e la decisione di installare è giunta dopo una profonda riflessione -. si difende Pino Valente, presidente degli albergatori -. Una riflessione da cui emergono la forte condanna nei confronti del nazismo e del fascismo, e la certezza che non si intende in nessun modo esaltare questa o quella ideologia, né si vuole cancellare la storia o cambiare gli eventi che portarono distruzione e morte nel Cassinate e a Cassino". Ma per Valente "a distanza di 74 anni, con la stessa sofferenza per la perdita di cari e parenti caduti per effetto della guerra, le generazioni moderne, sia italiane che straniere, chiedono riconciliazione".

ANPI: SFREGIO ALLA LIBERAZIONE - E' "uno sfregio alla guerra di liberazione" insorge l'associazione dei partigiani Anpi. "Un'offesa alla comprensione della storia  - concorda Zingaretti - perché non si tiene conto delle stragi e delle violenze compiute nel territorio della nostra regione dai paracadutisti che si vorrebbe omaggiare. Non si possono confondere meriti e responsabilità, mettere sullo stesso piano liberatori e oppressori, sostituire le ragioni della libertà con quelle dell'odio. Non posso, dunque, che condannare iniziative come questa e ricordare a tutti che bisogna onorare i caduti, i morti di tutte le guerre e le violenze senza umiliare la storia, senza fare a pezzi un passato comune, un patrimonio che ci appartiene". 

Dopo il governatore anche il sindaco D'Alessandro si schiera: "Il bombardamento della città del 15 marzo 1944 fu il nostro olocausto". E chiede lo stop alle fanfare. Momentaneamente ottenuto.