Mercoledì 24 Aprile 2024

Caso Regeni, quattro 007 egiziani rinviati a giudizio

Il processo al generale Tariq Sabir ed ai suoi sottoposti si terrà il prossimo 14 ottobre davanti alla corte d'assise di Roma

Fiaccolata per Giulio Regeni

Fiaccolata per Giulio Regeni

Roma, 25 maggio 2021 - Rinviati a giudizio quattro 007 egiziani per l'uccisione del ricercatore italiano Giulio Regeni. Il processo è stato fissato per il prossimo 14 ottobre davanti alla corte d'assise della Capitale. Oggi ha avuto luogo l'udienza preliminare per il caso del giovane ricercatore universitario friulano sparito nel nulla il 25 gennaio 2016 al Cairo, e ritrovato cadavere alla periferia della capitale egiziana, lungo l'autostrada il 3 febbraio dello stesso anno. I 4 accusati, il generale Tariq Sabir ed i suoi sottoposti, gli ufficiali Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif non erano presenti, e il giudice del tribunale di Roma, Pierluigi Balestrieri, ha respinto l'istanza dei difensori degli imputati per la sospensione del procedimento in relazione alla mancata conoscenza delle contestazioni da parte degli accusati.

Le accuse ai 4 sono state mosse dal sostituto Sergio Colaiocco, e variano dal sequestro di persona pluriaggravato al concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate. 

Secondo la procura di Roma il colonnello Uhsam Helmi è accusato di sequestro di persona assieme al generale Tariq Ali Sabir (ai tempi ai vertici della National security e ora trasferito a incarichi amministrativi), al colonnello Athar Kamel Mohamed Ibrahim (allora capo del Servizio investigazioni giudiziarie del Cairo) e al maggiore Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, anche lui della National security. Sharif sarebbe stato l'esecutore materiale dell'omicidio.