Mercoledì 24 Aprile 2024

Canadair precipitato sull'Etna, chi sono i due piloti. Trovati i resti

Matteo Pozzoli, 56 anni di Erba, era sopravvissuto a un altro incidente. Con lui c'era Roberto Mazzone, 62 anni di Salerno

Catania, 28 ottobre 2022 - Sono stati individuati i resti dei due piloti alla guida del canadair antincendio precipitato ieri sulle pendici dell'Etna, nella zona di Linguaglossa (provincia di Catania). Lo conferma la procura. Non c'erano speranze di trovarli vivi:  il direttore della Protezione civile della Sicilia, Salvo Cocina, aveva parlato subito di due vittime. Le ricerche erano iniziate subito dopo che il velivolo, impegnato in azioni di spegnimento di un rogo, ha urtato con la carena il costone della montagna ed è precipitato, esplodendo nell'impatto con il suolo. 

I due piloti erano comandante e vice. Matteo Pozzoli, 56enne di Erba (Como), era figlio dell'ex sindaco di Erba Filippo Pozzoli, eletto per l'allora Lega Nord tra il 1995 e il 2002. Viveva  da anni a Viterbo e aveva alle spalle una lunga carriera da pilota, prima nell'Aeronautica militare poi nell'aviazione civile e, in particolare, in quella antincendio. Nel 1997 era sopravvissuto a un altro incidente: era ai comandi di un caccia militare che cadde sul monte Lupone, in provincia di Latina; lui si salvò, mentre l'altro pilota, Maurizio Poggiali, morì. Pozzoli venne condannato in via definitiva per omicidio colposo a un anno e sei mesi e per danno erariale dalla Corte dei Conti. Ultimamente Pozzoli volava con la società Babcock che gestisce i servizi antincendio dei Vigili del Fuoco.

I resti del canadair precipitato (Dire)
I resti del canadair precipitato (Dire)

Il nome del secondo pilota è Roberto Mazzone, 62 anni di Salerno. L'amico Gennaro D'Alessio di un anno più grande, lo ricorda così: "Ha sempre pilotato aerei, aveva trasformato la sua passione in lavoro e aveva esperienza da vendere - dice - non so cosa possa essere successo".  "Dieci minuti dopo l'incidente - racconta ancora Gennaro - ieri pomeriggio, sono stato chiamato dal responsabile dell'associazione Soccorso Amico che ci accomuna e ci lega ancora oggi, nonostante le nostre rispettive famiglie e le nostre vite ci abbiano portato lontano. Insieme siamo stati in prima linea nel terremoto dell'Irpinia, salimmo sull'ambulanza alle 7,30 del 23 novembre 1980, tornammo a casa dopo 20 giorni. Avevamo 21 anni, da allora siamo cresciuti, maturati, invecchiati".  "Da anni pilota istruttore, nel 2003 fa ebbe una disavventura qui a Salerno - ricorda Gennaro all'Adnkronos - Stava facendo una lezione con un allievo quando l'aeroplano sul quale volavano andò in avaria. Doveva atterrare perché si spense il motore, ma erano proprio sopra la spiaggetta di Santa Teresa ma vedendo che c'erano bambini che giocavano a pallone virò sulle piante del lungomare. Riuscì a venirne fuori illeso, lui come pure il ragazzo al suo fianco".