Mercoledì 24 Aprile 2024

Bimbi deportati La nuova strage degli innocenti

Roberto

Giardina

I russi deportano i nostri bambini, denuncia Zelensky. Un’accusa presentata anche al Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite, dal rappresentante ucraino presso l’Onu. Dall’inizio del conflitto, sarebbero stati portati in Russia dalla zona di Mariupol e dal Donbass 121mila orfani. I piccoli vengono dati in adozione violando le procedure, senza controllo. Una notizia che si fa fatica a credere, non perché in guerra tutti non siano capaci di ogni orrore, ma sembra troppa complessa da realizzare. Sarebbe una deportazione biblica. Queste, tuttavia, sono riflessioni inutili, come chiedersi se lo stesso Zelensky ci creda a sua volta, o lo denunci per smuovere la solidarietà internazionale, ancora non sufficiente. È importante che lo abbia detto.

Il nemico che uccide e rapisce i figli piccoli è un incubo da sempre, diffuso nelle cronache classiche, e nei racconti popolari, in ogni continente. E ci colpisce ancora nel profondo. Rapire i figli e allevarli per trasformarli da adulti in nemici cancella il futuro di un popolo. Ed è storicamente vero che venissero trucidati i figli maschi degli sconfitti, e le giovani e le madri portate via come preda di guerra. Avrebbero generato i figli del nemico.

Nel Vangelo di Matteo si accusa Erode il Grande della strage degli innocenti. Per eliminare Gesù avrebbe ordinato di uccidere tutti i neonati maschi. Ne dubitano anche molti storici cristiani, ma la Chiesa venera le piccole vittime, i Santi innocenti. Il pifferaio magico che fa annegare i bambini di Hamelm, nella fiaba dei Grimm, rievoca un fatto vero: nel Seicento, dal Paese furono spinti a emigrare tutti i ragazzi, dalla Westfalia al Brandeburgo.

Le favole trasformano la storia. L’invasione dell’Ucraina è il primo conflitto mediale. I bambini ne vedono gli orrori in tempo reale. I nostri figli non vengono rapiti, ma il trauma turberà per sempre la loro vita. E rischiamo di perderli.