Giovedì 25 Aprile 2024

Bimbi annegati: il nostro fallimento

Davide

Rondoni

Lo tenevano in alto, come una bandiera tra le onde. Ma non abbastanza in alto per salvarlo dalla morte in mare. Se lo è di certo preso il Cielo. Così i soccorritori hanno trovato un bambino di 7 anni, imbarcato in modo demente con altri piccoli su una barca insicura da maledetti sfruttatori della disperazione. È quel bambino in alto la bandiera della sconfitta della Unione Europea. Piú di altre bandiere che premono guerreggiando ai confini, la bandiera della nostra sconfitta è quel bambino issato dallo zio e dal fratello che i soccorritori non hanno potuto salvare. Agli occhi di Dio la vita di quei bambini vale tanto quanto la vita di Obama o del Papa.

E mentre cerchiamo piangendo di immedesimarci in quello sguardo, dobbiamo ammettere che l’ennesima strage di innocenti ai confini della nostra Italia è insopportabile. A Verona una statua del missionario Comboni lo ritrae con dei bambini per mano. Lui era andato fin là per aiutarli. Lo stucchevole, immondo dibattito che oppone apparentemente cattivi e apparentemente buoni dovrebbe tacere dinanzi alla bandiera-bambino del nostro fallimento. Dinanzi alla morte di piccoli innocenti nessuno se la può cavare pensando di avere ragione e far la parte del ’buono’. La suprema immoralità dinanzi alla morte innocente è non accettarne la ferita, la ferita morale, fatale che anima lo struggimento e l’azione - non quella solo sentimentale che anima le chiacchiere. Evidentemente così non va, se muoiono bambini in tal modo. Sono bambini portati in alto mare senza sicurezza da genitori o da parenti tanto confusi quanto raggirati sulla fattibilità di tali traversate. Sono i più innocenti tra gli innocenti, e dunque ci accusano con più veemenza. E ci accusano tutti. La carità si allerti sempre, la politica governi con fermezza e lungimiranza. E il cuore mormori: ora tienili Tu nel paradiso.