Mercoledì 24 Aprile 2024

Biden-Putin, gelo anche al telefono "Maxi sanzioni se invadi l’Ucraina"

Gli Usa: "Immediata de-escalation militare". Il Cremlino: non dateci la colpa, è la Nato che preme ai confini. Stati Uniti pronti a rafforzare la presenza nell’Europa orientale, una linea condivisa con gli alleati Ue

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di Giampaolo Pioli

La conversazione inizia bene. Putin dà del lei a Biden chiamandolo "signor presidente". Il presidente americano risponde: "Felice di rivederti. L’ultima volta non ci siamo visti dal vivo al G20, ma spero che la prossima volta sarà di persona". Putin parlava da Sochi sul mar Nero, Joe Biden da una super protetta situation room, quella che si usa per le emergenze di guerra. Un grande schermo digitale si contrappone tra i due leader, che cercano di evitare un conflitto reale puntando sulla diplomazia. Joe Biden aveva speso 3 ore e 25 minuti al video-telefono con Xi Jinping il 16 novembre, poi ha dichiarato il "boicottaggio solo diplomatico" delle olimpiadi invernali di Pechino. Ieri ha passato 2 ore e 5 minuti in video sulla linea rossa con Vladimir Putin. Alla fine il gelo resta e l’America fa sapere che è pronta a dure sanzioni se le truppe russe entreranno in Ucraina. La risposta non sarà militare, ma devastante sul piano economico. Biden – che ha comunque fatto sapere di essere pronto a rafforzare la presenza militare Usa nell’Europa orientale – potrebbe colpire l’entourage di Putin e le banche, così come i colossi del settore energetico (compreso il Nord Stream 2), sino a mettere nel mirino il debito sovrano; bloccare la convertibilità del rublo ed escludere Mosca dal circuito Swift per i trasferimenti finanziari su scala globale. Gelida la replica del Cremlino: "Kiev sta adottando una linea distruttiva volta al completo smantellamento degli accordi di Minsk. Siamo preoccupati per le azioni provocatorie contro il Donbass". E in serata Putin ha aggiunto: "La Nato preme ai confini, non dateci la colpa".

Se Biden ribadisce il sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina, che è già stata mutilata della Crimea mentre il presidente Zelensky visita le truppe in uniforme militare e lancia una mobilitazione patriottica contro i russi, la commissaria europea Von der Leyen parla di "risposta appropriata in caso di nuova aggressione e violazione del diritto internazionale". Ma l’invito alla Casa Bianca prima del vertice è stato quello di esaurire tutte le vie diplomatiche possibili prima di passar alle sanzioni.

Biden ha informato Francia Inghilterra, Italia e Germania della sua schietta conversazione con Putin, lasciando intendere che se partirà un negoziato bisognerà anche accettare delle concessioni, se lo scopo sarà quello di arrivare a una de-escalation e alla ripresa dei negoziati di Minsk, fermi da anni, ai quali questa volta potrebbero aggiungersi anche gli Stati Uniti, per dare più vigore e maggiori assistenze militare all’Ucraina. In altre parole l’America è ferma ma pragmatica e il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan lascia intendere che ci saranno nuovi contatti anche in futuro a condizione che la situazione non si aggravi e che la mobilitazione russa ai confini venga gradualmente ridotta. E quando è stato chiesto perché le sanzioni, inutili nel 2014, oggi dovrebbero funzionare Sullivan ha risposto: "Biden ha guardato negli occhi Putin e gli ha detto che un nuovo atto di aggressione in Ucraina non sarebbe più tollerato dalla sua amministrazione". Ha anche aggiunto che la Casa Bianca non sa se Putin ha deciso o di invadere l’Ucraina, ma la telefonata di ieri aveva proprio lo scopo di dissuaderlo e cercare la via del confronto.