Mercoledì 24 Aprile 2024

Vaticano, cardinale Becciu a processo per il palazzo di Londra. Tutti i nomi e le accuse

Anche il cardinale tra le 10 persone per le quali la magistratura vaticana ha disposto il giudizio per gli investimenti finanziari a Londra. Tutti i nomi e le accuse. Il porporato: "Vittima di una macchinazione"

Il cardinale Angelo Becciu (Ansa)

Il cardinale Angelo Becciu (Ansa)

Città del Vaticano, 3 luglio 2021 - C'è un primo punto fermo nell'inchiesta della magistratura vaticana legata agli investimenti finanziari della Segreteria di Stato a Londra (in particolare il famoso palazzo di cui molto si è scritto nei mesi scorsi). Oggi con un decreto il presidente del Tribunale Vaticano ha disposto la citazione a giudizio degli imputati, tra i quali spicca il cardinale Angelo Becciu (otto i capi di imputazione a suo carico, dal peculato all'abuso d'ufficio). Il processo avrà inizio all'udienza del prossimo 27 luglio. La richiesta di citazione a giudizio è stata presentata nei giorni scorsi e riguarda personale ecclesiastico e laico della Segreteria di Stato e figure apicali dell'allora Autorità di Informazione Finanziaria, nonché personaggi esterni, attivi nel mondo della finanza internazionale: in tutto si tratta di 10 persone, compreso il cardinale Angelo Becciu, e 4 soci. La Segreteria di Stato vaticana si costituirà parte civile al processo.

Sommario

Le accuse

Quella del palazzo di Sloane Avenue, un immobile di gran valore posto nella parte più ricca della capitale britannica, viene giudicata nelle cinquecento pagine di carte "un'operazione speculativa imprudente e irragionevole" che ha visto all'opera faccendieri, finanzieri, avvocati e figure femminili per creare - secondo la ricostruzione dei magistrati - un danno molto rilevante alle casse vaticane, dalle quali era uscito un flusso di denaro proveniente direttamente o indirettamente dall'Obolo di San Pietro. Dai soldi, vale a dire, che ogni anno giungono alla Chiesa grazie offerte dei fedeli, che li destinano a opere di carità.

L'acquisto dell'edificio fu avviato, tramite una rete di finanzieri e consulenti, all`epoca in cui Sostituto agli Affari generali era Becciu, nel 2014. Si trattava di un investimento immobiliare che avrebbe dovuto far fruttare i fondi gestiti allora dalla Segreteria di Stato ed ha invece causato - contestano mi magistrati d'oltre Tevere - danni ingenti alle casse vaticane.

Becciu viene accusato anche di aver tentato di intimidire un teste chiave, di aver usato la sua posizione per spingere ad operazioni finanziarie non attinenti alla missione della Chiesa Cattolica, di aver invaso il campo riservato all'Apsa (l'ente per l'amministrazione del patrimonio immobiliare del Vaticano), di aver usato fondi per spese personali o di aver coperto le spese personali di Cecilia Marogna, definita amministratrice di una società con sede in Slovenia finanziata dalla stessa Segreteria di stato. Centinaia di migliaia di euro provenienti dalla cassaforte sempre della Segreteria di Stato sarebbero stati fatti giungere a una cooperativa il cui rappresentante legale era il fratello, Antonino Becciu.

Agli atti dell'inchiesta c'è anche un sms di Becciu all'allora gestore delle finanze vaticane, Enrico Crasso, risalente al 23 gennaio 2020: "Al momento giusto - scrive il cardinale - bisognerà fare una bella campagna stampa!! Anzi lei potrebbe farla subito. Chieda al suo avvocato se è il caso di sburgiardare subito i nostri magistrati!".

Tutti i nomi

Sono stati rinviati a giudizio:

- Renè Brulhart, al quale l'accusa contesta il reato di abuso d'ufficio;

- Mauro Mons. Carlino, al quale l'accusa contesta i reati di estorsione e abuso di ufficio;

- Enrico Crasso, al quale l'accusa contesta i reati di peculato, corruzione, estorsione, riciclaggio ed autoriciclaggio, truffa, abuso d'ufficio, falso materiale di atto pubblico commesso dal privato e falso in scrittura privata;

- Tommaso Di Ruzza, al quale l'accusa contesta i reati di peculato, abuso d'ufficio e violazione del segreto d'ufficio; - Cecilia Marogna, alla quale l'accusa contesta il reato di peculato.

- Cecilia Marogna, alla quale l'accusa contesta il reato di peculato;

- Raffaele Mincione, al quale l'accusa contesta i reati di peculato, truffa, abuso d'ufficio, appropriazione indebita e autoriciclaggio;

- Nicola Squillace, al quale l'accusa contesta i reati di truffa, appropriazione indebita, riciclaggio ed autoriciclaggio;

- Fabrizio Tirabassi, al quale l'accusa contesta i reati di corruzione, estorsione, peculato, truffa e abuso d'ufficio;

- Gianluigi Torzi, al quale l'accusa contesta i reati di estorsione, peculato, truffa, appropriazione indebita, riciclaggio ed autoriciclaggio;

- Angelo card. Becciu, sono emersi elementi anche a carico del cardinale, nei cui confronti si procede, come normativamente previsto, per i reati di peculato ed abuso d'ufficio anche in concorso, nonché di subornazione.

E nei confronti delle società:

- HP Finance LLC, riferibile ad Enrico Crasso, alla quale l'accusa contesta il reato di truffa;

- Logsic Humanitarne Dejavnosti, D.O.O., riferibile a Cecilia Marogna, alla quale l'accusa contesta il reato di peculato;

- Prestige Family Office SA, riferibile ad Enrico Crasso, alla quale l'accusa contesta il reato di truffa;

- Sogenel Capital Investment, riferibile ad Enrico Crasso, alla quale l'accusa contesta il reato di truffa".

Becciu, la prima volta

Mai, almeno nella storia recente della Chiesa, un cardinale si era trovato a dover rispondere in un tribunale della Santa Sede perché accusato di peculato e abuso d'ufficio. Angelo Becciu, fino ad un anno fa potente sostituto alla Segreteria di stato vaticana e successivamente estromesso da ogni incarico per volontà di Papa Francesco.Becciu inoltre sarà il primo porporato ad essere processato secondo le nuove regole stabilite proprio da Bergoglio con il motu proprio dello scorso 30 aprile, nel quale stabilì che Il Tribunale vaticano di primo grado sarebbe stato da quel momento in poi competente anche per i processi riguardanti cardinali e vescovi, i cui giudizi non sarebbero stati piuùdi sola competenza della Corte di Cassazione (presieduta da un cardinale).

Becciu: "Vittima di macchinazioni"

Il cardinale si difende: "Sono vittima di una macchinazione ordita ai miei danni, e attendevo da tempo di conoscere le eventuali accuse nei miei confronti, per permettermi prontamente di smentirle e dimostrare al mondo la mia assoluta innocenza". Becciu dice di  essrae stato esposto ad "una gogna mediatica senza pari". Dicendosi convinto che il tribunale dimostrerà la falsità delle accuse, Becciu parla di "trame oscure".