Giovedì 25 Aprile 2024

Bambino morto a Napoli, il patrigno confessa. Ma la Procura non gli crede

Il 24enne di Cardito ammette le violenze. "Avevano rotto la sponda del letto, ma non ho usato la scopa per colpirli". Gli inquirenti non credono alla sua versione. Testimone: "Picchiava anche la mamma dei bimbi"

Fiori e peluche per il bimbo morto a Cardito (Ansa)

Fiori e peluche per il bimbo morto a Cardito (Ansa)

Napoli, 29 gennaio 2019 - Avevano rotto - giocando - la sponda del letto appena comprato. Questa è la motivazione data dal 24enne di Cardito (Napoli) Tony Essoubti Badre, fermato per omicidio volontario e tentativo di omicidio, per aver picchiato fino a uccidere Giuseppe, il bambino di 7 anni figlio della compagna, e ferito gravemente la sorellina di 8. L'uomo ha confessato al termine di un lungo interrogatorio. I bambini sarebbero stati colpiti - ha detto - a pugni e calci ma non, come trapelato, con la mazza di una scopa.

Aggiornamento 30 gennaio. Il patrigno al Gip: "La madre ha cercato di fermarmi"

LA PROCURA NON GLI CREDE - L'uomo avrebbe rotto la scopa per rabbia ma non la avrebbe usata contro i bambini. "Avevamo fatto sacrifici per comprarlo", ha aggiunto Tony Badre riferendosi al letto nuovo per tentare di giustificare il suo gesto. Ma la Procura non crede alla versione dell'italo-tunisino: gli inquirenti sono convinti che l'uomo abbia prima rotto il manico trasformandolo in una mazza, accanendosi poi sui bimbi in un eccesso di violenza.

Intanto, continua il lavoro degli investigatori per cercare di definire tutti gli aspetti della vicenda, a cominciare dal ruolo avuto dalla madre dei bambini. Saranno l'autopsia sul corpo del piccolo di 7 anni e la testimonianza, molto attesa, della sorellina di 8 anni, tuttora ricoverata all'ospedale pediatrico 'Santobono' di Napoli, a stabilire l'attendibilità del racconto del 24enne. 

ACCERTAMENTI SULLA MADRE - La procura ha disposto accertamenti su V.C., 30enne madre del bambino ucciso. La donna ha confermato agli inquirenti le violenze commesse dal convivente, ma anche di non aver denunciato per paura. Non è escluso che la donna possa essere iscritta nel registro degli indagati. Si terrà invece domani, nel carcere di Napoli di Poggioreale, l'udienza di convalida del fermo di pm del 24enne. 

PM INCONTRA LA PSICOLOGA - All'ospedale Santobono di Napoli questa mattina è arrivato il pm della procura del tribunale di Napoli Nord che si occupa della tragedia familiare. Il magistrato ha incontrato la psicologa che ieri ha avuto un lungo colloquio con la sorellina del bambino deceduto, ricoverata nel Reparto di neurologia dell'ospedale pediatrico partenopeo. I racconti della piccola, che ha subito forti percosse ma non è in pericolo di vita e sta superando lo choc con l'aiuto del team di sostegno psicologico dell'ospedale, sono considerati fondamentali per appurare la dinamica che ha portato all'omicidio. 

LA SORELLINA OPERATA - La bambina è stata anche sottoposta a un intervento di ricostruzione estetica. "La piccola è in netto miglioramento. Ieri verso le 13 è stata sottoposta a un intervento di ricostruzione estetica per una ferita lacero contusa del padiglione oculare. La bimba ha riportato una grossa ecchimosi, un edema al volto che, arrivata in pronto soccorso, non le permetteva di aprire gli occhi", ha spiegato ai microfoni di Sky Tg24 Nicola Mansi, direttore della Uoc di Otorinolaringoiatria dell'ospedale Santobono di Napoli.

TESTIMONE: PICCHIAVA ANCHE LA MAMMA -  Un testimone invece ha raccontato che l'uomo picchiava anche la mamma dei bimbi. "Ultimamente, un mese fa, fuori dalla Posta ha picchiato la moglie per prendergli i soldi. Non è una persona, è un mostro", ha raccontato ai microfoni di Storie Italiane di Eleonora Daniele. L'uomo, secondo il conoscente "picchiava molto spesso i bambini. Secondo me faceva uso di qualcosa perché era sempre fuori di testa: uno che picchiava i bambini con il bastone sta fuori di testa". Inoltre sul rapporto sentimentale tra il presunto assassino e la donna, il testimone ha spiegato: "Litigavano spesso. La madre è una persona tranquilla che andava sempre a lavorare. Di lui gli abitanti di Cardito dicevano che picchiava sempre i bambini: fuori dalla scuola, davanti casa".