Lunedì 6 Maggio 2024

Bambino morto a Napoli, il patrigno: "La madre ha cercato di fermarmi"

La sorellina della vittima, piantonata in ospedale col divieto di incontrare parenti, è stata sentita dalla pm alla presenza di una psicologa. Oggi autopsia sul corpo del piccolo. Il gip convalida il fermo: "Omicidio volontario aggravato da futili motivi"

Lacrime per il bimbo ucciso a botte dal patrigno a Cardito (Ansa)

Lacrime per il bimbo ucciso a botte dal patrigno a Cardito (Ansa)

Napoli, 30 gennaio 2019 - Mentre per Tony Essoubti Badre, il 24enne di Cardito che ha confessato di aver picchiato a morte il figlio della compagna, è stato il giorno dell'udienza di convalida dell'arresto, la bambina coinvolta nello sfogo feroce del patrigno, domenica scorsa, sta meglio: tanto da poter incontrare il pm che indaga. Il racconto del patrigno, infatti, non ha convinto del tutto gli inquirenti e le indagini continuano, pur con tutte le cautele del caso. Ma oggi davanti al Gip l'uomo ha ripetuto la sua confessione, si è detto pentito e ha cercato di scagionare la compagna con la quale comunque era in crisi. Il gip ha emesso nei confronti del 24enne un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario aggravato da futili motivi e lesioni aggravate.

Il patrigno: "Li ho picchiati perchè avevano rotto la sponda del letto 

 

"La madre ha cercato di fermarmi"

L'UDIENZA DI CONVALIDA - Al Gip che lo interrogava, oggi il patrigno ha cercato di togliere i sospetti dalla compagna, raccontando che la mamma dei due bambini avrebbe cercato di fermarlo, mentre infieriva su di loro. Inizialmente poi, racconta Tony Sessoubti Badre, ha "sottovalutato la portata delle ferite" inferte al figliastro, perdendo quelle due-tre ore risultate fatali. Il 24enne venditore ambulante ha raccontato della difficile convivenza con la compagna, madre di tre figli avuti da una passata relazione, con cui aveva frequenti dissidi.

L'uomo è un fiume in piena, davanti al Gip nel carcere di Poggioreale: oltre ad aver ribadito la confessione, si è dichiarato "pentito" , ha ammesso di aver colpito il bimbo e la sorellina con calci, schiaffi pugni e anche di aver usato il manico di una scopa (circostanza che ieri aveva negato).

Il suo difensore, l'avvocato Michele Coronella, parla di "momento di follia pura in cui non si è reso conto di cosa faceva" e spiega: "Il ragazzo è in crisi, è distrutto, non riesce a capacitarsi di come possa aver fatto una cosa così grave". 

"Forse il piccolo si poteva salvare"

LE DUE ORE DI 'BUCO' - C'è un "buco" di circa 2 ore tra l'aggressione di Tony Essoubti Badre nei confronti dei figli della compagna e il momento in cui è stata chiamata l'ambulanza per soccorrere i due bambini (e Giuseppe era già morto, quando sono arrivati medici e polizia). Dopo aver colpito i due bambini, il giovane, al posto di chiamare il 118 sarebbe sceso in strada cercando qualcuno di passaggio a cui chiedere aiuto. Quando è stata chiamata l'ambulanza, è stato riferito di un incidente domestico e i due mezzi, un'automedica giunta da Caivano e un'autoambulanza da Frattamaggiore, sono entrambi partiti in codice giallo. "Sono trascorse due ore e forse il bambino si poteva salvare", ha riferito il difensore del 24enne.

L'avvocato poi rivela: "Non escludiamo la possibilità di un'istanza anche di vista psichiatrica" e aggiunge: "Certo ora studierò il caso e cercherò di percorrere anche la possibilità di un'istanza di visita psichiatrica".

"La sorellina ha bisogno di sostegno psicologico"

LA BIMBA PIANTONATA IN OSPEDALE - La piccola, 7 anni, resta ricoverata all'ospedale Santobono di Napoli, piantonata dalle forze dell'ordine e con il divieto di incontrare i parenti. "Il quadro clinico - spiega il primario del Pronto Soccorso Vincenzo Tipo - è in continuo miglioramento per le condizioni fisiche, ma la piccola resta qui anche per proseguire il percorso di sostegno psicologico a cura dello staff dell'ospedale". E' stata picchiata a sangue, ha visto morire il fratellino, e ha solo sette anni.

La pm Paola Izzo della Procura di Napoli Nord, che si occupa delle indagini, l'ha già interrogata ieri per circa due ore, alla presenza della psicologa che la segue, facendosi raccontare gli episodi che hanno portato alle percosse subite da lei e dal fratello. I colloqui della piccola con il pubblico ministero proseguiranno anche nei prossimi giorni, con durate mai troppo lunghe per non acuire lo stress della bambina.

Oggi poi si tiene l'autopsia sul corpo del fratellino ucciso a botte.