Lunedì 29 Aprile 2024

Il boss Leoluca Bagarella tira un pugno a un poliziotto nel carcere di Cagliari

Un video mostra l'anziano capo di Cosa Nostra mentre aggredisce l'agente penitenziario che lo accompagnava. La legale: "E' malato"

Leoluca Bagarella in un'immagine di archivio (Ansa)

Leoluca Bagarella in un'immagine di archivio (Ansa)

Sassari, 20 luglio 2021 - Il boss di Cosa Nostra Leoluca Bagarella, 79 anni, fa ancora parlare di sé: secondo un video - che risale a qualche mese fa - ha tirato un pugno all'agente della polizia penitenziaria che lo stava scortando nel corridoio del carcere di Bancali

Il pugno di Bagarella

Bagarella, rinchiuso nel carcere di Sassari in regime di 41bis., stava camminando fianco a fianco con il poliziotto. I due stavano parlando e l'agente aveva in mano quello che sembra un metal detector. A un certo punto si fermano e Bagarella, che nonostante l'età è in perfetta forma fisica, sgancia un pugno in pieno volto dell'agente. Subito arriva un altro agente, che blocca il boss corleonese mentre questi tentava di scagliarsi ancora contro il poliziotto colpito. 

Il precedente del morso

Già nel gennaio dello scorso anno, Bagarella aveva aggredito con un morso un agente del Gom della polizia penitenziaria sempre nel carcere sassarese. Un'aggressione avvenuta mentre il detenuto veniva accompagnato nella sala delle videoconferenza, da dove avrebbe dovuto assistere a distanza all'udienza del processo in corso davanti alla Corte d'Assise di Palermo sulla trattativa Stato-mafia.

Ora le immagini sono al vaglio della Procura della Repubblica di Sassari.

L'avvocato: non è aggressione

Antonella Cuccureddu, legale di Leoluca Bagarella, commenta così: "Non ho notizie dirette, ma sono certa che se fosse accaduto nei termini riportati non sia affatto da interpretare come una manifestazione di aggressione ma che derivi piuttosto da uno stato fisico gravemente compromesso e da un malessere tale da condizionare le sue condotte". E ancora: "Il signor Bagarella da oltre 3 anni ha gravi problemi di salute noti al Direttore del carcere".

"Con numerose istanze - prosegue l'avvocata Cuccureddu - sono state sollecitate visite specialistiche ed esami strumentali che avrebbero consentito la formulazione di una diagnosi, la somministrazione delle terapie, e l'adozione delle soluzioni più adeguate per l'espiazione della pena nel rispetto dei principi costituzionali".  "La magistratura di Sorveglianza - aggiunge la legale di Bagarella - con più provvedimenti ha chiesto al carcere di attivarsi affinché fosse sottoposto agli esami clinici indispensabili e fosse inviata relazione sanitaria con la diagnosi. Ebbene a tutt'oggi, non si ha notizia che siano stati eseguiti. Quindi da più di tre anni, vi è in carcere una persona anziana, gravemente malata, senza una diagnosi e di conseguenza senza cure mirate. Spero che l'amministrazione penitenziaria abbia adottato tutte le misure necessarie a garantire il diritto alla sua salute e auspico che tutte le Autorità preposte si attivino per le opportune verifiche", conclude Antonella Cuccureddu.