Venerdì 26 Aprile 2024

Aumento a Tridico, ecco perché tutti sapevano

Stipendio raddoppiato, la proposta di Di Maio nel 2019 avallata dalla Lega e da Conte. Il presidente Inps: infangano me per colpire il governo

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di Alessandro Farruggia

"Infangano me per colpire il governo, a dimettermi non ci penso proprio: essendo false tutte le accuse, perché dovrei? Mi infangano con falsità". Passa al contrattacco il presidente dell’Inps Pasquale Tridico dopo la notizia che il suo stipendio è balzato da 60 a 150 mila euro lordi. "Nello Stato – sottolinea Tridico – i dirigenti di seconda fascia prendono 150mila euro, quelli di prima fascia 200mila. Il presidente dell’Inps, finora, 60mila euro: di che cosa stiamo parlando?". Dalle ricostruzioni emerge però anche un altro elemento chiave: che Conte, come Di Maio, non poteva non sapere, nonostante la duplice richiesta di spiegazioni sulla vicenda. Su questo punto insiste Fd’I: "Il provvedimento che aumenta lo stipendio del presidente Inps – si scandalizza Giorgia Meloni – sarebbe stato deciso dal ministero del Lavoro guidato da Di Maio con una lettera del giugno 2019 indirizzata per conoscenza anche al premier Conte. In pratica quelli che ieri dicevano di essere all’oscuro di tutto, chiedendo addirittura spiegazioni a Tridico, sarebbero in realtà i primi responsabili di questa vergognosa vicenda". Conte continua a tacere mentre Di Maio in serata è sembrato coprire Tridico: "Una cosa sarebbe stata discutere dell’aumento dello stipendio di Tridico un anno fa, un’altra è adesso. Dobbiamo fare una considerazione legata al momento. Ci sono tanti cittadini italiani in cassa integrazione. Faremo gli approfondimenti, ma questa cosa non mi fa perdere la fiducia nel presidente dell’Inps, né nel ministro Gualtieri né nel ministro Catalfo che seguono il dossier".

Da parte sua Tridico grida alla strumentalizzazione. "Ci sono anche due falsi. Il primo è che al sottoscritto sarebbe riconosciuto anche un arretrato di 100mila euro e non è vero perché il nuovo compenso decorrerà dal 15 aprile 2020. Il secondo falso è che sia nei poteri del presidente determinarsi i compensi, quando invece fu con nota del ministro del Lavoro del giugno 2019 che venivano proposti i 150mila euro per il presidente".

Come dire, in risposta alle bordate dell’opposizione, che il compenso fu stabilito non da lui ma dal governo Lega-M5s. Ma il centrodestra non molla e ribadisce la richiesta di dimissioni. "L’aumento di stipendio di Tridico – dice Matteo Salvini – è stato ratificato a gennaio 2019 con la Lega al governo? No, falso. La ratifica è stata fatta il 7 agosto di quest’anno dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e la Lega non ha nessuna responsabilità. Questo premesso, che il suo stipendio debba essere più alto io sono d’accordo. Ma Tridico deve dimettersi non per l’aumento di stipendio, ma perché è indegno che siamo arrivati a fine settembre e ci siano centinaia di migliaia di padri e madri di famiglia che aspettano il loro assegno di cassa integrazione dalla scorsa primavera".