Martedì 30 Aprile 2024

Aule chiuse per 9 su 10. I pedagogisti: peggio il virus

Nove studenti su dieci in dad. Da lunedì, se dovessero essere chiuse le scuole in 17 Regioni su 20 (tutte tranne Sicilia, Valle d`Aosta, e Sardegna), gli studenti in didattica a distanza potrebbero diventare 7,6 milioni, ovvero il 90%. Sono i calcoli di Tuttoscuola che ricorda come non si verificava dal lockdown del 2020 una chiusura così massiva: 3 milioni e 500 mila bambini della scuola dell`infanzia e primaria, un milione e 500mila alunni delle medie e 2 milioni e 600mila studenti delle superiori potrebbero essere impegnati nella dad.

Una notizia che però non allarma troppo i pedagogisti. "La scuola è fondamentale, ma la situazione causata dal Covid e dalle sue varianti è tremenda e se l’aspetto più importante è la salute, è normale chiudere gli istituti. Ma non facciamo catastrofismi sul futuro di questi ragazzi: non saranno asini. Bisogna vivere questo periodo con uno spirito positivo, non mollare. E la Dad – spiega Maria Angela Grassi, presidente dell’Associazione nazionale pedagogisti italiani – serve più dei semplici compiti a casa: un minimo di rapporto con insegnanti e compagni lo dà".

Anche perché c’è chi ha affrontato ben di peggio. "Nel secolo scorso, oltre alla pandemia della spagnola, ci sono state generazioni che hanno vissuto guerre, nazismo, fascismo, campi di concentramento, foibe: guardiamo positivo, anche dal Covid riusciremo ad uscire. Non mi preoccuperei più di tanto: esiste la possibilità di essere resiliente, guardiamo alla storia di Liliana Segre".

Anche perché non contano solo i carichi di lavoro. "Più che dei compiti mi preoccuperei di pensare quanto sia importante l’aspetto emotivo, della socializzazione, soprattutto – conclude Grassi – in adolescenza".