Lunedì 9 Giugno 2025
REDAZIONE CRONACA

Blitz all’ex asilo a Cinisello Balsamo, edificio occupato: sarà casa dimora

In questo edificio comunale, riscaldato e dotato di energia elettrica, i sindacati degli inquilini intendono realizzare un esperimento di accoglienza, per far fronte all’emergenza sfratti che sta crescendo in modo esponenziale, senza soluzioni attuabili

ONDA LUNGA Tre immagini dell’occupazione dell’ex asilo di via Leonardo Da Vinci da parte di Unione Inquilini e Movimento Casa e Territorio

Cinisello Balsamo, 30 novembre 2014 - L'onda lunga delle occupazioni arriva anche a Cinisello Balsamo dove l’Unione Inquilini e il Movimento Casa e Territorio ieri mattina sono entrati nei locali dell’ex asilo comunale di via Leonardo Da Vinci per trasformarlo in casa dimora d’emergenza per le famiglie sfrattate. Alle 10 e mezza del mattino, un primo gruppo di una quindicina di persone ha forzato un ingresso ed è entrato nella costruzione che da circa un anno e mezzo è utilizzata solamente in modo parziale. Già nel primo pomeriggio, le presenze sono salite a più di trenta. Tra loro alcuni rappresentanti delle due associazioni sindacali di Cinisello, i componenti di sei famiglie sfrattate e alcuni giovani provenienti da un centro sociale milanese di Lambrate chiamati a sostenere la prima fase dell’occupazione.

In questo edificio comunale, riscaldato e dotato di energia elettrica, i sindacati degli inquilini intendono realizzare un esperimento di accoglienza, per far fronte all’emergenza sfratti che sta crescendo in modo esponenziale a Cinisello, senza soluzioni attuabili: «Abbiamo partecipato ad assemblee in Comune e avuto incontri con il sindaco Trezzi, ma non abbiamo avuto risposte per queste e altre famiglie che vivono quotidianamente il problema casa - spiegano i promotori dell’occupazione abusiva -. In assenza di una politica comunale per le emergenze siamo stati costretti ad agire entrando in questi locali comunali». Ieri pomeriggio alle 5 un’assemblea degli occupanti ha radunato oltre una cinquantina di persone che hanno fatto il punto della situazione: obiettivo dichiarato è trasformare al più presto questo luogo in un centro di accoglienza per chi è senza casa: «Non vogliamo togliere niente a nessuno non crediamo che questa sia una risposta adeguata al problema casa, ma si tratta di una risposta d’emergenza», scrivono in una lettera che hanno diffuso in città. Dentro i locali, le prime famiglie si preparano a trascorrere la notte nella loro «nuova casa».

Sfrattati che da settimane o addirittura da mesi dormono da amici e parenti. Altri che attendono l’ufficiale giudiziario a giorni. Si parla di circa 25 ospiti che potrebbero cominciare a dimorare nella struttura dai prossimi giorni. Tra loro, almeno una decina di bambini, tra cui uno di soli 6 mesi. Ma fuori il clima è tutt’altro che disteso: fin dai minuti seguenti l’occupazione, le forze dell’ordine hanno organizzato un presidio. Diversi gli assessori comunali e gli esponenti politici che si sono alternati dinanzi ai cancelli, nel tentativo di aprire un canale di dialogo con gli occupanti. Dialogo, ma niente trattative. Lo dice forte e chiaro il sindaco Siria Trezzi: «Sono disponibile a incontrarli, ma solo quando termineranno l’occupazione - ha detto -. Abbiamo chiesto i nomi delle famiglie sfrattate, per capire chi è già assistito dal Comune e chi invece rappresenta un caso nuovo». Le forze dell’ordine, almeno per il momento osservano la situazione. Intanto, ieri in serata, i tecnici del Comune hanno sospeso l’erogazione del gas per il riscaldamento.

di Rosario Palazzolo

rosario.palazzolo@ilgiorno.net