
ONDA LUNGA Tre immagini dell’occupazione dell’ex asilo di via Leonardo Da Vinci da parte di Unione Inquilini e Movimento Casa e Territorio
Cinisello Balsamo, 30 novembre 2014 - L'onda lunga delle occupazioni arriva anche a Cinisello Balsamo dove l’Unione Inquilini e il Movimento Casa e Territorio ieri mattina sono entrati nei locali dell’ex asilo comunale di via Leonardo Da Vinci per trasformarlo in casa dimora d’emergenza per le famiglie sfrattate. Alle 10 e mezza del mattino, un primo gruppo di una quindicina di persone ha forzato un ingresso ed è entrato nella costruzione che da circa un anno e mezzo è utilizzata solamente in modo parziale. Già nel primo pomeriggio, le presenze sono salite a più di trenta. Tra loro alcuni rappresentanti delle due associazioni sindacali di Cinisello, i componenti di sei famiglie sfrattate e alcuni giovani provenienti da un centro sociale milanese di Lambrate chiamati a sostenere la prima fase dell’occupazione.
In questo edificio comunale, riscaldato e dotato di energia elettrica, i sindacati degli inquilini intendono realizzare un esperimento di accoglienza, per far fronte all’emergenza sfratti che sta crescendo in modo esponenziale a Cinisello, senza soluzioni attuabili: «Abbiamo partecipato ad assemblee in Comune e avuto incontri con il sindaco Trezzi, ma non abbiamo avuto risposte per queste e altre famiglie che vivono quotidianamente il problema casa - spiegano i promotori dell’occupazione abusiva -. In assenza di una politica comunale per le emergenze siamo stati costretti ad agire entrando in questi locali comunali». Ieri pomeriggio alle 5 un’assemblea degli occupanti ha radunato oltre una cinquantina di persone che hanno fatto il punto della situazione: obiettivo dichiarato è trasformare al più presto questo luogo in un centro di accoglienza per chi è senza casa: «Non vogliamo togliere niente a nessuno non crediamo che questa sia una risposta adeguata al problema casa, ma si tratta di una risposta d’emergenza», scrivono in una lettera che hanno diffuso in città. Dentro i locali, le prime famiglie si preparano a trascorrere la notte nella loro «nuova casa».
Sfrattati che da settimane o addirittura da mesi dormono da amici e parenti. Altri che attendono l’ufficiale giudiziario a giorni. Si parla di circa 25 ospiti che potrebbero cominciare a dimorare nella struttura dai prossimi giorni. Tra loro, almeno una decina di bambini, tra cui uno di soli 6 mesi. Ma fuori il clima è tutt’altro che disteso: fin dai minuti seguenti l’occupazione, le forze dell’ordine hanno organizzato un presidio. Diversi gli assessori comunali e gli esponenti politici che si sono alternati dinanzi ai cancelli, nel tentativo di aprire un canale di dialogo con gli occupanti. Dialogo, ma niente trattative. Lo dice forte e chiaro il sindaco Siria Trezzi: «Sono disponibile a incontrarli, ma solo quando termineranno l’occupazione - ha detto -. Abbiamo chiesto i nomi delle famiglie sfrattate, per capire chi è già assistito dal Comune e chi invece rappresenta un caso nuovo». Le forze dell’ordine, almeno per il momento osservano la situazione. Intanto, ieri in serata, i tecnici del Comune hanno sospeso l’erogazione del gas per il riscaldamento.
di Rosario Palazzolo
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