Giovedì 25 Aprile 2024

Ascoltare gli indagati costa caro Un salasso da 191 milioni l’anno

Le intercettazioni sono state oggetto negli ultimi anni di ampio dibattito e interventi normativi. Sono previste e disciplinate dall’articolo 266 e seguenti del codice di procedura penale, che elenca quali sono i reati per i quali è possibile disporle, tra questi i delitti non colposi per i quali è prevista la pena dell’ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a cinque anni, per quelli contro la pubblica amministrazione, quelli che riguardano le droghe, la pedopornografia, le armi. L’autorizzazione alle intercettazioni è chiesta dal pm al gip che la concede con decreto motivato, nei casi urgenti può disporle direttamente il pm e chiedere dopo la convalida.

Chi è autorizzato ad ascoltarle? Ai difensori è dato avviso della facoltà di esaminare gli atti nonché di ascoltare le registrazioni e prendere cognizione dei flussi di comunicazioni informatiche o telematiche. Le conversazioni vengono conservate in un archivio gestito dal procuratore della Repubblica. Il ministero della Giustizia rileva un calo delle intercettazioni telefoniche e ambientali, da un totale di 141mila nel 2013 a 106mila nel 2020. Anche per i costi, secondo il dicastero, vi è stato un calo a partire dal 2009. Nel 2019 sono stati spesi circa 191 milioni. La legge di Bilancio pone l’obiettivo di un ulteriore risparmio di circa 1,5 milioni.