Venerdì 26 Aprile 2024

Anziani morti a Reggio Parroco tra gli indagati

Nel mirino dei pm la gestione della struttura durante il Covid Cinque gli avvisi di garanzia: disposte diciotto autopsie

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Sono morti senza pace. Diciotto. Ora i loro corpi saranno disseppolti su indicazione della prcura. E con loro riemergeranno la sofferenza dei parenti e i dubbi che hanno lacerato la comunità durante l’emergenza Coronavirus, ma anche il desiderio di avere giustizia. I diciotto anziani sono morti in questi mesi nella casa della carità ‘San Giuseppe’ di Montecchio (Reggio Emilia). La Procura reggiana vuole vederci chiaro e, dopo l’ispezione dei carabinieri del Nas di Parma – ci furono controlli e acquisizioni di documenti – ora ha disposto l’autopsia, "utile ad accertare le cause dei decessi e il nesso causale tra le disposizioni anti Covid e le morti". Cinque sono le persone iscritte nel registro degli indagati. Le famiglie delle vittime potranno nominare a loro volta un legale e un consulente di parte.

Per i cinque si ipotizzano i reati di omicidio colposo e delitto colposo contro la salute pubblica, secondo cui chiunque sia riconosciuto responsabile di aver causato un’epidemia è punibile con la reclusione fino a cinque anni. Tra i destinatari dell’avviso, riferito ai fatti collocati tra febbraio e l’11 aprile, c’è il parroco don Angelo Orlandini, 60 anni: tra i morti, ci sono altri due sacerdoti. Indagatri inoltre i reggiani Fabrizio Bolondi, 54 anni, direttore della struttura, Beatrice Golinelli, 47 anni, dirigente, il medico competente del lavoro, esterno, Paolo Formentini, 68 anni, e Andrea Muzzioli, 51 anni, di Modena, responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Il pm Piera Giannusa ha nominato il medico legale Alessandra Bergonzini di Ferrara. L’avvocato Nino Ruffini difende Golinelli e Bolondi: "Il procedimento accerterà l’estraneità dei miei assistiti: la struttura, di fronte all’emergenza sanitaria, ha operato al meglio. Non c’è collegamento tra le morti ed eventuali inadempienze sul Covid".