Mercoledì 24 Aprile 2024

Ammazza la compagna e lo confessa alla figlia Il fotografo si uccide dopo la fuga in Porsche

Inglese, 53 anni, era stato a Venezia assieme all’amico Brad Pitt e allestito mostre ovunque

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L’artista inglese Saul Fletcher, noto per le sue opere fotografiche con immagini lunatiche di oggetti quotidiani, è stato trovato morto in circostanze drammatiche la scorsa settimana a Berlino. Aveva 53 anni. Lo riferisce l’edizione online di ArtNews. Secondo la polizia tedesca, il fotografo sarebbe stato protagonista di un omicidio-suicidio. Mercoledì notte, 22 luglio, Fletcher chiamò la figlia per confessare di aver ucciso sua madre. Poco dopo la polizia trovò la compagna del fotografo morta a causa di ferite da taglio. Nel frattempo

Fletcher era fuggito con la sua Porsche 911 ed è stato trovato morto circa quattro ore dopo, all’alba del giovedì 23 luglio, mattina, nel capanno da giardino di una casa per le vacanze di sua proprietà vicino al lago Rochowsee.

Fletcher era nato nel 1967 a Barton-upon-Humber, nel nordest dell’Inghilterra, da una famiglia operaia. Artista autodidatta, comincia fotografando i dock del North Lincolnshire, una piccola regione industriale a sudest di Leeds, dove lavora per sei anni spalando carbone. Ben presto si iscrive a un club di fotografi amatoriali e, negli anni Novanta, si stabilisce a Londra.

Fletcher è stato un fotografo dell’assemblaggio e dell’intimità. Nel suo studio fotografava le pareti che ha dipinto e sulle quali appendeva oggetti diversi, più o meno arcaici, come bastoni, piante, carcasse di animali, ma anche Polaroid, disegni o pagine strappate ai suoi taccuini. Il suo lavoro è presentato a Punta della Dogana a Venezia in occasione della mostra in corso ’Untitled, 2020’. E proprio a Venezia nella scorsa estate Fletcher fu fotografato insieme all’amico, l’attore Brad Pitt, ospite alla Mostra del Cinema per presentare il suo film.

In una recensione della sua mostra a Kern nel 2000, il critico del New York Times Roberta Smith ha definito le fotografie di Fletcher "evocative, leggermente macabre, a volte eccessivamente preziose". L’opera di Fletcher è apparsa anche in importanti mostre internazionali, tra cui la 30esima Biennale di San Paolo nel 2012, la quarta Biennale di Berlino nel 2006 e la Carnegie international del 2004 a Pittsburgh. La sua mostra più recente ad Anton Kern è stata nel 2018. Nello stesso anno, Inventory press ha pubblicato una monografia del suo lavoro con saggi di Ralph Rugoff, curatore della Biennale di Venezia 2019 e critico Kirsty Bell.

red. est.