
Giuliano Pisapia e Adriano Galliani (Newpress)
Milano, 7 dicembre 2014 - A Milano è la giornata degli Ambrogini d’Oro, la tradizionale cerimonia di consegna delle benemerenze concessa dal Comune. 62 i nomi insigniti dei riconoscimenti (2 Medaglie d’Oro alla Memoria, 26 Medaglie d’Oro, 34 Attestati di Civica Benemerenza) durante l'evento al Teatro Dal Verme. Oltre al sindaco Giuliano Pisapia, alla cerimonia erano presenti anche il Presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo e i componenti della Commissione per la concessione delle Civiche Benemerenze. In platea numerosi i rappresentanti delle istituzioni cittadine e lombarde mescolati a cittadini di ogni etá: una Milano presente ed educata, arrivata puntuale a questa cerimonia tutta sua.
Medaglie d’Oro alla Memoria sono andate al giornalista, scrittore e politico Gianluigi Melega, scomparso lo scorso settembre e a Mario Giovanni Sideri, ginecologo milanese morto lo scorso giugno in un incidente stradale, 26 Medaglie d’Oro e 34 Attestati di Civica Benemerenza. A ricevere la Medaglia d’Oro, anche don Domenico Storri, 51 enne sacerdote di San Pietro in Sala, prete d’oratorio ma anche psicologo e psicoterapeuta che ha fondato l’associazione “iSemprevivi”, curando i malati psichici con la “montagna terapia”.
Le medaglie d’Oro sono state consegnate, in ordine alfabetico, a Mario Amico, Giselle Borioli, Paola Bottini, Fernando Burgo, Ugo Cioffi, Remo Danovi, alla pallavolista della Nazionale Valentina Diuof, al cantautore Alberto Fortis, all’attore Gaspare (vero nome Antonio Valentino Formicola), all'educatore carcerario Gianni Fumagalli, Adriano Galliani (ad rossonero premiato per i successi imprenditoriali e per le vittorie milaniste), al diplomatico Filippo Grandi, all' ex questore e vice capo della polizia Alessandro Marangoni, Pietro C. Marani, ald esigner Enzo Mari, Sandro Martini, Chiara Montanari, Gabriele Nissim (ideatore del Giardino dei Giusti), Silvio Novembre (ex maresciallo della Finanza e braccio destro di Giorgio Ambrosoli), Ernesto Pellegrini (ex patron nerazzurro, imprenditore e ideatore del ristorante Ruben che fornisce ogni giorno pasti a un euro ai bisognosi della città), al filosofo Carlo Sini, alla Società del Quartetto di Milano, ad Angela Maria Stevani Colantoni, alla ginecologa Adele Teodoro (attiva nel carcere San Vittore) e al musicista Fabio Treves.
Infine, sono stati consegnati gli attestati ad associazioni e centri impegnati in vari campi ma tutti con sede nel territorio milanese. Medicina, diritti civili, sport, teatro, musica ma anche imprese e scienza: ha sfilato una Milano multiforme ma uniformemente applaudita. I riconoscimenti sono andati alla trasmissione televisiva 'Aria Pulità di Tv7 Gold, all'associazione GeA - Genitori Ancora, a Mondo Gatto Onlus, all'Hockey Club Milano, al quotidiano il Giornale per i suoi 40 anni di storia, ai teatri Nuovo e della Cooperativa e a due storie legate alla situazione che stanno attraversando le case popolari della città: il Comitato inquilini di via Abbiati 4 e a Sanija Osman Ramadan, la donna che ha denunciato le occupazioni abusive nel suo caseggiato e per questo ha visto la porta di casa andare due volte in fiamme. Ma anche all'Arcigay Milano, per il quale c'è stata polemica silenziosa alla consegna attestato ad Arcigay.: non applaudono De Corato e Osnato (Fratelli d’Italia ) e Iezzi (Lega Nord), invece applaude Pietto Tatarella (Fi ), mentre Lepore (lega) si alza dal tavolo esce e poi ritorna.
PISAPIA: "MILANO HA TANTE ANIME" - "Milano un'anima ce l'ha, non deve ritrovarla", ha spiegato il sindaco Giuliano Pisapia nel corso del suo intervento. Il riferimento all'anima della città arriva a 48 ore dalle parole del cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, che nel suo discorso per Sant'Ambrogio aveva invitato Milano a ritrovare un'anima. Milano "non è più la città di Tangentopoli, quello è un passato remoto" . E ancora: "Io sono fiero di impegnarmi per Milano con donne e uomini che hanno rinunciato alle loro professioni, ai loro legittimi interessi, anche al loro tempo libero, per cercare di fare del loro meglio. A volte anche sbagliando. Gli umani possono sbagliare. Tutti possiamo sbagliare”.
Poi Pisapia ha affrontato i temi d’attualità, come l'accoglienza e la diversità: "Milano ha un’anima. Milano ha tante anime. Quella, ad esempio, che ci ha permesso - senza aiuti, senza mezzi – di accogliere e assistere decine di migliaia di profughi provenienti dalla disperazione, da luoghi diversi dove la guerra vince sulla pace; dove la violenza sopraffà la giustizia; dove la povertà e la fame portano alla morte”. E ha sottolineato: “Milano è una città aperta. Aperta a chi viene da lontano. Aperta a chi professa un’altra religione. Aperta a chi ha un’idea diversa di famiglia. Aperta a chi, qui, vuole provare onestamente a fare la sua strada”. Il primo cittadino ha proseguito sul tema delle occupazioni abusive e degli sgomebri: “So che quello dell’abitare è un problema grave. E che anche una sola famiglia senza casa è per tutti noi un dramma. Ma a Milano ci sono più di 75 mila appartamenti popolari regolarmente affittati alle famiglie, alle persone. E gli alloggi sui quali si accendono i riflettori, come è giusto che avvenga, sono molti, molti di meno. Su questo siamo impegnati per metterli a disposizione di chi ne ha diritto e bisogno. Non dimentichiamo, però, che quegli alloggi non li gestiva il Comune di Milano, ma altri soggetti. A ognuno i suoi meriti e le sue responsabilità, oltre che le sue colpe”. Infine l’Esposizione universale: “Expo è l’occasione per vincere sulla paura, generata il più delle volte da una scarsa conoscenza dell’altro. Per vincere anche su chi specula sulla paura, mostrando un modello innovativo di collaborazione e di convivenza. L’Expo non è, non può essere, solo una kermesse, una serie di padiglioni. L’Expo è Milano, e sono le persone di ogni cultura che si incontreranno tra loro per lavorare, qui, nell’anno che si apre”. “In vista di Expo, - ha concluso - tiriamo fuori il meglio di Milano: quello che vediamo riflesso nei premiati di oggi. Tiriamo fuori anche la diversità, ma facciamone ingredienti di un buon impasto. Restiamo uniti, e conserviamo la gioia di preparare un'occasione per il mondo”.
ADRIANO GALLIANI - “Sono molto felice di questo premio, l’avevo ritirato una volta al nome del Milan quando abbiamo vinto la Champions League e mi auguro per i tifosi di tornare a prendere l’Ambrogino a seguito di una grande vittoria del Milan”, ha confessato Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, alla consegna dell’Ambrogino d’Oro.
ERNESTO PELLEGRINI - Esclude un ritorno nel mondo del calcio ma ha un progetto solidale nel cassetto, dopo il ristorante Ruben, e sarà di contrasto alla disoccupazione, "non ho mai detto che sarei rientrato, adesso voglio aiutare chi ha bisogno" . Con queste novitá l'ex presidente dell'Inter Ernesto Pellegrini stamani è arrivato al teatro Dal Verme dove ha ricevuto la civica benemerenza. "Continueró a tifare la squadra ma non rientro. La mia non é stata una smentita ma una precisazione perché non ho mai detto che sarei tornato" ha precisato, ricordando con gioia e orgoglio la sua esperienza sportiva e "le due coppe europee vinte quando ancora valevano qualcosa". Ora ha nel cassetto "un nuovo progetto solidale per aiutare e contenere il problema della mancanza di lavoro. Sarà pronto fra qualche tempo" ha annunciato. Quanto a Ruben, "è una realtá bella e brutta contemporaneamente. Bello é vedervi arrivare bambini ed intere famiglie, brutto è pensare al motivo per cui sono lì".