Mercoledì 24 Aprile 2024

Altro che recuperi, la scuola accelera la chiusura

ROMA

Tra il ponte del 2 giugno e la scadenza dei contratti del cosiddetto personale Covid, nelle scuole quella appena iniziata rischia di essere l’ultima settimana di lezione. Ad aggravare la situazione c’è il fatto che è possibile – grazie ad una ordinanza ministeriale – concludere gli scrutini entro la fine delle lezioni (ma iniziarli non prima del 1 giugno). I timori arrivano dai sindacati e dagli insegnanti. "Un danno per gli studenti che avranno minori opportunità di sottoporsi a valutazione nelle fasi finali dell’anno scolastico", dicono Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda di Roma e Lazio. Critico anche Unicobas: "Dopo l’ondata di proteste contro l’idea di posticipare la fine dell’anno scolastico al 30 giugno, il Ministro fa inversione e in modo del tutto incongruente decide addirittura per l’anticipo. In un anno caratterizzato da frequenza a singhiozzo, uso dilagante della DAD, slalom fra quarantene e difficoltà di vario tipo, l’anno scolastico dunque verrebbe accorciato. L’anticipo degli scrutini va respinto perchè agli studenti non può essere sottratto altro tempo scuola in un anno così difficile. Il problema vero, per il Ministero, è la scadenza dei contratti Covid stipulati a molti supplenti fino al termine del 10 giugno".

Le prime regioni a chiudere i cancelli di scuola saranno, il prossimo 5 giugno, Veneto, Emilia-Romagna, Marche e Molise. L’8 giugno terminerà l’anno scolastico in Valle D’Aosta, Lombardia, Sicilia e Lazio. Il giorno successivo in Liguria e Umbria; il 10 giugno, i cancelli si chiuderanno in Trentino, Friuli, Toscana e Abruzzo. Piemonte, Basilicata e Puglia chiuderanno l’anno scolastico l’11 giugno; Campania, Calabria e Sardegna il 12 giugno. Gli ultimi saranno a Bolzano, il 16 giugno.

red. int.