Venerdì 26 Aprile 2024

"Al Colle l’architetto del Pnrr Non potete pensionarlo"

di Elena Comelli

Bill Emmott, ex direttore dell’Economist, vede bene Mario Draghi al Quirinale. Perché?

"Draghi è molto adatto a fare il presidente perché non è una figura schierata da una parte politica, ha grande esperienza, è rispettato a livello internazionale e ha una grande credibilità presso l’opinione pubblica". Non è normale passare direttamente da Palazzo Chigi al Quirinale.

"È vero, ma non c’è niente che lo impedisca".

Quali vantaggi ci vede?

"Credo che il compito principale dell’Italia, in questa fase, sia riuscire a realizzare il Pnrr, che dovrebbe essere completato entro il 2026. In base all’esperienza storica, possiamo dare per scontato che in questi cinque anni vedremo passare almeno due, se non tre premier a Palazzo Chigi, a prescindere da chi sarà eletto presidente. Avere al Quirinale l’architetto del Pnrr, almeno come ‘supervisore’ della sua realizzazione, darebbe una garanzia di stabilità importante per i partner europei e per i mercati".

Ma l’Italia non ha più bisogno di Draghi a Palazzo Chigi?

"L’Italia sotto la leadership di Draghi ha goduto di un eccezionale periodo di stabilità e di successo, basta guardare ai risultati nella lotta alla pandemia, ma le turbolenze politiche innescate dalla scelta del nuovo capo dello Stato stanno portando il suo governo verso la fine. È un’illusione pensare che il governo Draghi possa durare ancora molto. La vera alternativa non è avere Draghi al Quirinale o a Palazzo Chigi, ma avere Draghi al Quirinale o in Umbria, in pensione".

Cosa potrebbe succedere se Draghi andasse al Quirinale?

"Penso che si possa formare un nuovo governo. Tutto dipende dalla Lega e dalla loro disponibilità a sostenerlo e mi sento di scommettere che lo faranno, soprattutto se si riuscirà a trovare un premier non troppo schierato politicamente. Molto più incerto quello che deciderà di fare la Meloni, ma con la pandemia ancora in corso...".

Chi vedrebbe come possibili candidati premier?

"Se i Cinque Stelle, Italia Viva e il Pd riuscissero a riformulare un governo, il premier potrebbe essere una figura tecnica come Daniele Franco, Vittorio Colao, Enrico Giovannini o anche Marta Cartabia, ma questo non è molto importante dal punto di vista di Salvini". La questione è se Salvini gli consentirebbe di sopravvivere.

"Non credo che Salvini voglia fare lo sforzo di bloccarlo. Probabilmente lo lascerebbe nascere e comincerebbe la campagna elettorale per il prossimo voto del 2023 o addirittura di fine 2022. Salvini potrebbe addirittura proporre lui un nuovo premier, come Giancarlo Giorgetti, in cambio del suo sostegno a Draghi presidente. Escluderei, comunque, che si vada rapidamente a elezioni anticipate, se non altro perché molti parlamentari hanno interesse a rimanere in carica per assicurarsi una pensione".