Venerdì 26 Aprile 2024

Abbonamenti-pirata alla pay tv Nei guai 1.800 utenti in tutt’Italia

Tutti dovranno rispondere del reato di ricettazione. L’ideatore della truffa invece di contraffazione e frode

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VARESE

Indagini bancarie su oltre 1.800 persone denunciate per ricettazione, per risalire all’ideatore di una rete informatica messa a punto da un 70 enne per vendere illecitamente abbonamenti sottoprezzo –, in piena contraffazione, frode informatica e violazione della proprietà intellettuale –, due canali streaming pirata per visionare la programmazione di ‘Mediaset Premium’, ‘Sky’, ‘Dazn’ e ‘Disney Channel’. È questo il cuore di una maxi indagine della Guardia di Finanza di Varese che dopo aver ricevuto diverse segnalazioni ha iniziato ad analizzare i clienti di questa rete illecita. Così le fiamme gialle, coordinate dalla Procura di Milano, hanno identificato gli utenti che si erano iscritti, i quali hanno effettuato pagamenti al ‘reseller’ varesotto mediante bonifici bancari o ricariche con carte prepagate. Una volta trovati gli utenti che avevano scelto consapevolmente di utilizzare un canale illecito per ottenere la visione dei loro programmi preferiti, gli inquirenti sono arrivati all’ideatore. Si tratta di Giovanni Morelli, nato in Belgio ma residente da anni in provincia di Varese.

L’uomo, secondo il pm che ha firmato la conclusione delle indagini, "si introduceva in sistemi informatici e telematici televisivi, protetti da dispositivi di sicurezza", per poi metterne in vendita i contenuti, e "su iptvpanamacity e tvstreaming italia, a lui riconducibili", riuscendo a piazzare l’abbonamento a oltre 1.800 persone. "L’operazione di vendita avveniva attraverso i contatti presenti sui siti internet: numeri di telefono, indirizzi mail, canali di messaggistica istantanea dedicati. L’indagato gestiva poi le richieste di informazioni e la stipula dei contratti di abbonamento con i singoli clienti i quali, ricevevano il numero dell’ordine con gli estremi per l’esecuzione dei pagamenti. Sul sito pirata veniva espressamente comunicato e "la visione di tali palinsesti avrebbe potuto comportare dei rischi collegati ai diritti esclusivi di diffusione della proprietà intellettuale".