Giovedì 25 Aprile 2024

Abbassare i toni fa bene a tutti Ed evita drammi

Sandro

Rogari

Le inaudite minacce di morte a Meloni e figlia non sono da prendere a cuor leggero. La persona che le ha espresse è senza dubbio uno squilibrato che non controlla la portata delle proprie parole. Ma non è un caso isolato; è solo la punta dell’iceberg. Il clima d’odio che pervade il paese è assai pericoloso e responsabile di sentimenti estremi di avversione personale che niente hanno a che fare con l’opposizione politica a un qualsivoglia provvedimento. Questo è un brodo di coltura del fanatico che si erge d’un tratto a giustiziere, convinto di interpretare una causa giusta. In realtà, ogni causa brandita come clava fino a concepire l’eliminazione dell’avversario che diviene nemico è ingiusta. Il reddito di cittadinanza è un tema da un lato identitario e d’altro lato divisivo. Si usa con facilità come questione dirimente della divisione del bene e del male. Se sei favorevole senza se e senza ma, sei buono perché sei dalla parte dei poveri; se invece lo critichi, magari individuandone i difetti che disincentivano al lavoro, sei cattivo. Ma la realtà è sempre più complessa dei semplicismi. Ripetere come un mantra che questo governo – che può piacere o non piacere – è contro i poveri alimenta l’odio. Il tema del reddito di cittadinanza, che fino ad oggi è stato un sussidio a fondo perduto anche verso cittadini che possono assumere un lavoro, in realtà rappresenta un’Italia debole cui va la nostra solidarietà sociale, ma anche un’Italia che alimenta la cultura dell’assistenza. Quest’ultima è specchio di un’Italia che tradisce l’articolo 1 della Costituzione per la quale siamo "una Repubblica democratica fondata sul lavoro". Nessuna radicalizzazione e discesa in piazza è utile alle istituzioni e al buon governo. Abbassare i toni, verificare la realtà e fare appello alla pacatezza è benefico a maggioranza e opposizione. E raffredda le teste calde.