Sabato 27 Aprile 2024

A Bologna l’Università e il Comune puntano sugli affitti brevi

Il centro è desolato, spariti persino i pusher Accordo con i B&b per richiamare gli studenti

Migration

A Bologna, strano ma vero, mancano i suoi studenti. La zona universitaria da mesi è pressoché deserta. Persino i pusher in piazza Verdi non si vedono quasi più. Così, mentre i commercianti si disperano – copisterie, bar, librerie dei dintorni non hanno più clientela – l’Unibo si prepara a riaccogliere nelle sue aule più studenti possibile, tra poche settimane. Sottolineando: "Non siamo un’università telematica". Allora largo alle norme di sicurezza, con le aule che sono già state esaminate per valutarne capienza (tassativamente al 50%) e disposizione, la segnaletica installata per suggerire i percorsi più brevi per entrare, uscire e spostarsi nell’ateneo, e i docenti preparati ad affrontare le nuove sfide.

Non solo. Di questi tempi, gli anni scorsi, era nel vivo la caccia all’alloggio per matricole e non. Quest’anno, per colpa del Covid, tanti alloggi sono rimasti sfitti. Per questo, Comune e Università si sono attivati per prendere due piccioni con una fava: un accordo con gli host di bed and breakfast prevede agevolazioni sugli affitti brevi per gli universitari che vogliano restare in città da una a quattro settimane (rinnovabili), e con un’operazione a supporto dei locatari che accettino affitti a canone concordato. Siccome gli studenti possono scegliere, per il primo semestre, di frequentare le lezioni online, offrendo l’opportunità di affitti anche brevi a prezzi vantaggiosi si invitano i ragazzi a tornare a Bologna, anche solo per frequentare qualche laboratorio in presenza. Ridando vita alla zona universitaria, che poche volte, dal 1088 a oggi, è stata tanto desolata.

Federica Orlandi