Mercoledì 24 Aprile 2024

La morte senza senso

Roma, 17 agosto 2018 - La Liguria era una virgola di terra sospesa sul mare. La Liguria è una terra spezzata che piange il disastro, mentre ancora gli eroi scavano e i soloni si arrovellano in polemiche senza rispetto per il dolore. Fate silenzio, almeno un istante. Fatelo per chi, nella corte di un obitorio, è costretto a identificare la morte perdendo parte della propria vita. Quanti di quei parenti spaesati – chi vive non può avere confidenza con la morte – regalerebbe la propria esistenza per fermare il tempo, per ritrovare sorrisi e affetti, amori e sentimenti. Tutto si perde invece nel baratro, lasciando le storie a navigare sul mare del dolore. Come quelle di un cameriere ventisettenne aretino che tornava dalle vacanze con la fidanzata. Chissà quali progetti stavano facendo prima del buio? Quelle di quattro ragazzi del Sud poco più che ventenni che correvano verso la Costa Azzurra con la mente piena dell’entusiasmo che accompagna ogni giovane spensierato. Quelle di una famiglia che doveva compiere ancora qualche metro prima di imbarcarsi per la Sardegna. Come le storie di Alberto e Marta, appena trentenni. Loro, le vite, avevano il compito di salvarle: lui anestesista e lei infermiera.

Le vicende personali sembrano capaci di ferire quasi quanto l’acciaio contorto: scorrerle provoca nuovo dolore. Forse perché si pensa all’istante prima del nulla, quando ancora la vita scorre nelle vene. Nessuno di loro, vittime innocenti, poteva immaginare le dimensioni del disastro. Ci sono stranieri, esperti di lingue, imprenditori e maestri d’ascia. Ci sono persone di tutti i giorni accomunate, oggi, dal dolore incredulo di chi resta. E dalla morte senza senso – può mai una simile morte avere un senso? – che è toccata a chi correva sulla strada delle vacanze, a chi ne tornava, a chi si preparava alla vigilia della festa. Marina ha protetto sua figlia Camilla sino all’arrivo dei soccorsi. Loro potranno invece raccontare il cielo di cemento che ti crolla addosso: se la caveranno, per fortuna. Tra le terribili storie di morte, una meravigliosa storia di vita serve a mitigare almeno lo sgomento e alimentare il rispetto dovuto per chi soffre e per chi non c’è più.