Che abbia avuto ragione l’Inghilterra? Mah, di sicuro questa Europa fa venire più voglia di exit che di rimanerci dentro. E già dire Europa, oggi, è veramente una parola grossa. Soprattutto è azzardato parlare di Unione, quando nessuna delle piccole patrie e dei piccoli leader attuali è in grado di pensare in grande, di disegnare una prospettiva comune che vada oltre i bisogni più immediati. Certo, non era dal pre vertice di ieri che dovevano uscire soluzioni a quello che qualcuno con spensieratezza definisce una risorsa, e che invece risulta essere il problema dei problemi: l’ondata migratoria.
Forse si è fatto pure qualche passo in avanti, almeno non facendone indietro. L’aver messo sul tavolo ognuno la propria proposta ha certamente contribuito a chiarire posizioni vissute a volte più sui media che direttamente. Che queste posizioni siano convergenti, è invece discorso completamente diverso. Talmente diverso che il simpatico Macron, giunto al minimo di popolarità nei sondaggi, ha tenuto subito a ribadire che l’Italia ha idee coerenti con i partner, ma nessuno ha portato dei veri e propri piani, e che sull’argomento c’è chi continua a speculare.
Anche la signora Merkel ha potuto al massimo spingersi a dire che siamo tutti responsabili. E quello della responsabilità comune è stato ancora una volta il pezzo forte della posizione italiana. Conte è soddisfatto: ha messo sul tavolo dieci punti e una parola d’ordine che tutti dovrebbero condividere: chi sbarca in Italia, sbarca in Europa. Questione di solidarietà da un lato, e politica dall’altro. Il guaio è che non funziona nessuna delle due. La solidarietà in pratica si è sempre tradotta nel "prendeteli e teneteli voi, e se non lo fate siete cattivi". La politica, come si diceva, cammina sulle gambe molli di leader deboli in patria a cui preme la propria sopravvivenza più di quella dei migranti, capaci al massimo, lo vedremo, di piccoli accordi. La spallata dell’Italia, se non altro, ha messo a nudo la fragilità di questa Europa. Chiamata in extremis a un colpo d’ala, a convincere che exit è peggio.