Mercoledì 24 Aprile 2024

Alzheimer, l’alcol aumenta il rischio di ammalarsi

L’allarme di un ampio studio internazionale: l’alcol incrementa notevolmente il rischio di sviluppare patologie neurodegenerative prima dei 65 anni

Foto: DmitryMo/iStock

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L’alcol, se consumato regolarmente e in abbondanza, porta con sé un elevato numero di rischi, sia a breve che a lungo termine. Secondo un grande studio internazionale pubblicato su The Lancet – Public Health, uno di questi sarebbe la comparsa di malattie neurodegenerative (come l’Alzheimer) prima dei 65 anni.

UN’IMPORTANTE RICERCA Lo studio è stato condotto da un gruppo internazionale di ricercatori francesi e canadesi che ha collaborato con il Campbell Family Mental Health Research Institute for Mental Health Policy Research di Toronto. Si tratta della ricerca più ampia di sempre focalizzata sul legame tra alcol e patologie neurodegenerative. Gli esperti, dal 2008 al 2013, hanno monitorato il benessere mentale e fisico, le abitudini alimentari e le cartelle cliniche di circa un milione di pazienti francesi affetti da demenza. A 57.353 di loro la malattia è stata diagnosticata prima dei 65 anni: in questi casi si parla di demenza a insorgenza precoce, quindi non causata dalla vecchiaia.

RISULTATI PREOCCUPANTI Al termine dei cinque anni i ricercatori hanno lanciato l’allarme: l’alcol è stata la causa principale del 57% dei casi di demenza precoce presi in considerazione. Più della metà dei pazienti con tale patologia, infatti, era abituata ad assumere una quantità di bevande alcoliche superiore ai limiti consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): 60 grammi di alcol al giorno per gli uomini e 40 grammi al giorno per le donne.

Inoltre, “il livello del rischio di demenza dei bevitori forti era più o meno lo stesso negli individui che per un certo periodo hanno smesso di bere”: a spiegarlo è stato Michaël Schwarzinger del Translational Health Economics Network, uno degli autori dello studio, nel corso di un’intervista rilasciata al ‘Guardian’. Gli effetti negativi dell’alcol, quindi, rimarrebbero dopo anni anche se si perde il vizio.

UN PUNTO DI PARTENZA Gli studiosi hanno specificato che spesso non è una sola componente a causare patologie neurodegenerative come l’Alzheimer. Possono influire infatti il sovrappeso, la bassa istruzione, la depressione e non solo. Nei casi osservati dal team internazionale di esperti, però, gli altri fattori di rischio sono stati esclusi e l’alcol ha avuto un impatto determinante.

La ricerca in questione, nonostante la sua importanza, rappresenta comunque un punto di partenza verso approfondimenti più esaustivi. Ad esempio, in futuro verranno analizzati gli effetti dell’alcol solo sulla salute dei bevitori moderati. Leggi anche: -Una passeggiata di 10 minuti al giorno allunga la vita -Norvegia, un hotel ecosostenibile al Circolo polare artico -Ecco perché la curcuma fa bene al cervello e al buonumore