Martedì 30 Aprile 2024

Elon Musk: Twitter dimostri che i profili fake sono meno del 5%. Ecco la risposta

Il magnate congela l'acquisto per 44 miliardi e chiede garanzie nero su bianco

Elon Musk

Elon Musk

L'affare del secolo rischia davveri di saltare. Acclamata con squilli di tromba e accolta non senza rimbalzi e turbolenze tanto in borsa quanto nel dibattito pubblico internazionale, l'acquisizione di Twitter da parte del giovane magnate Elon Musk, già padrone di un impero di cui Tesla è la punta di diamante, si sta incagliando su una controversia che ha ben poco di economico o finanziario.  Il tycoon sudafricano - con cittadinanza canadese e naturalizzato statunitense - ha infatti ribadito che il suo acquisto di Twitter per 44 miliardi di dollari non procederà finché non ci sarà chiarezza sul numero di account falsi sulla piattaforma social. Twitter stima ufficialmente che meno del 5% dei suoi utenti attivi giornalieri monetizzabili nel primo trimestre fossero bot o account di spam. Ma il miliardario ritiene invece che circa il 20% degli account su Twitter siano fake o spam e teme che il numero sia più alto.

Le dichiarazioni

"La mia offerta si basava sull'accuratezza delle dichiarazioni alla SEC (la consob americana) di Twitter", ha twittato nel corso della nottata americana. "Ieri il CEO di Twitter ha rifiutato pubblicamente di mostrare una prova della sua stima del 5%. Questo accordo non può andare avanti finché non lo farà". Le azioni di Twitter perdono il 2,22% nel pre-mercato mentre l'imprenditore annuncia che il suo team sta conducendo una sua analisi sul numero di account falsi sulla piattaforma. "Per scoprirlo, il mio team esaminerà un campione casuale di 100 follower di #twitter", ha twittato Musk la scorsa settimana. "Invito gli altri a ripetere lo stesso procedimento e vedere cosa scoprono". 

Come cambierebbe Twitter con Musk

La risposta

Twitter è impegnata a completare la la vendita a Elon Musk "al prezzo concordato e nei tempi più rapidi praticabili". Lo scrive la società nel comunicato con cui annuncia di aver depositato presso la Sec il "proxy statement", il materiale destinato agli azionisti che devono approvare la vendita al prezzo di 44 miliardi di dollari al magnate dell'auto elettrica.