Martedì 30 Aprile 2024

Decreto dignità, la manina non è gelida

La 'manina’ non è affatto gelida. E neppure sconosciuta. Insomma non stiamo assistendo né alla Bohème, né a Chi l’ha visto. La relazione tecnica allegata al decreto Dignità, con la previsione di 8.000 disoccupati in più all’anno, non è uno dei tanti misteri italiani. Peccato, è stata la bomba politica di questo weekend, poteva diventare il giallo dell’estate. Invece, niente: quella relazione sono parole e musica del professore Boeri, presidente pro tempore (poco) dell’Inps. La nota congiunta di Tria e Di Maio che chiariva ieri come non vi fossero polemiche tra i rispettivi ministeri e con la Ragioneria di Stato per quella cartuccella apparsa nottetempo e allegata frettolosamente al decreto; quella nota che puntava il dito contro la ‘manina’ che aveva prodotto l’elaborato, era un po’ come le interviste di Marzullo: faceva la domanda e si dava la risposta. Oddio, un piccolo giallo resta: come mai questa relazione, diversa da una precedente, non fosse stata filtrata, ma infilata allegramente nel dossier. Si tratta però di un poliziesco da poco, perché pare più probabile la tesi della distrazione e della eventuale incompetenza, che quella della malizia. Il che è quasi peggio.

Detto questo, ciò che è sicuro in questa vicenda è che il matrimonio tra Boeri e questo governo s’ha proprio da disfare. Non perché lo dice Salvini. Figuriamoci. Lo sussurravano già Renzi, che l’aveva voluto, e Gentiloni che lo aveva subito. Ma sapete come vanno le cose a Roma: se uno sta per cadere ma ha le amicizie giuste, scattano i paracadute mediatico-burocratici. Di Maio le chiama lobby, e in effetti è roba del genere quello che ha consentito a Robespierre Boeri di fare il ministro ombra alla luce del sole in materia di lavoro ed economia. Il problema ora è che lui, grillino prima dei grillini, abolitore di tutti i privilegi acquisiti (vitalizi, pensioni) meno che del suo privilegio di buttarla in politica, ora ha fatto uno sgambetto al vicepremier a 5 Stelle. Errore. Ahi ahi signor Boeri. Adesso come la mettiamo? Lei tenderà la sua, certo; ma questa volta è probabile che nessuno le dia una mano. E neppure una manina.