Giovedì 25 Aprile 2024

Una tregua tra gli ulivi pugliesi. Alberi malati, il Tar ferma il taglio / VIDEO GUIDA

Stop agli sradicamenti chiesti dalla Ue. Ma il 10% delle piante è infetto

Potatura degli olivi in una azienda agricola salentina (Ansa)

Potatura degli olivi in una azienda agricola salentina (Ansa)

LECCE, 28 MARZO 2015 - UN DECRETO del Tar della Puglia ha fermato le motoseghe, accese dall’Europa, che stavano tagliando gli ulivi malati. Erano segnati con una croce rossa sulla corteccia, icona che ricorda le piaghe d’Egitto. E la battaglia degli olivicoltori del Salento contro un batterio letale, che infetta gli olivi e li fa morire in pochi anni, che si propaga con la velocità di un virus centrafricano, somiglia davvero alla trincea contro una calamità devastante. Il 10% degli ulivi della Puglia è stato colpito dalla Xylella, il batterio che sta uccidendo l’albero simbolo dell’agricoltura italiana e mediterranea.

Come il cirripide del castagno, il seridium cardinale che è il cancro del cipresso, il punteruolo rosso che fa seccare le palme, la Xylella fastidiosa (è il suo nome scientifico) è un batterio che non lascia scampo. Infetta anche gli alberi da frutto, i peschi, i ciliegi, i mandorli e gli agrumeti.

IN PUGLIA sarebbe spuntata nel 2008, ma l’emergenza è diventata problema regionale nel 2013. «Tra febbraio e novembre 2014 - hanno affermato gli esperti della Commissione Europea - la situazione è peggiorata notevolmente e molti più ulivi stanno morendo. La più grande espansione si verificherà in estate».

DA QUI il diktat del commissario Ue per la salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, di accelerare la lotta al batterio, con «insetti che rischiano di portare l’infezione anche fuori dall’Italia». E la decisione del commissario per l’emergenza Xylella, Giuseppe Silletti che, a partire dal 30 marzo, aveva ordinato l’abbattimento degli alberi infettati. Pressing in questo senso di Dpagna, Grecia e Francia, grandi produttori di olio.

BASTANO pochi numeri per dare i contorni di una battaglia per un patrimonio nazionale. L’Italia ha 180 milioni di ulivi, 18 milioni sono in Puglia, il 10% è malato. Per impedire che il cancro dell’ulivo si diffonda in tutta Italia e poi nel resto d’Europa i commissari di Bruxelles chiedono di bruciare le foglie, segare i rami e sradicare le radici degli alberi a rischio. Una strage che ha fatto insorgere tutti i pugliesi illustri, da Al Bano al governatore Nichi Vendola, accusato però di aver sottovalutato il dramma. Al Bano si è fatto fotografare con il comandante del Corpo Forestale, ovvero il commissario Silletti, per fare da testimonial a una campagna sulla Xylella.

Ma il primo round contro l’Europa l’hanno vinto gli avvocati Giovanni e Guido Pesce, proprietari di un centinaio di ulivi in provincia di Brindisi. Il Tar ha accolto il loro ricorso contro l’avvio degli abbattimenti. Il 9 aprile deciderà sulla sospensiva.

r. int.