Venerdì 26 Aprile 2024

Allegri indovina tutto: grinta e qualità, riecco l’EuroJuve

Massimiliano Allegri, serata tosta (Ansa)

Massimiliano Allegri, serata tosta (Ansa)

IL BRACCIO di ferro di Mandzukic è il simbolo di una Juve che guadagna gli ottavi di Champions con forza e qualità. Per il secondo anno consecutivo Allegri entra nell’aristocrazia del calcio europeo. E nella partita-chiave, contro il City, la squadra più solida del girone, il tecnico bianconero non sbaglia le scelte. Anzi indovina l’uomo che segna il gol-partita: quel Mandzukic che aveva già affossato all’andata la squadra di Pellegrini. Il bomber croato vince un duello a forza di braccia con Otamendi nel cuore dell’area e poi trova il tocco ravvicinato che vale la qualificazione. O meglio, il primato del girone, la sola strada per evitare negli ottavi le superstar della Champions, a cominciare dal Barcellona. La missione europea si compie con qualche affanno difensivo e un paio di erorri di mira di Bernardinho e Sterling che gridano vendetta. Ma anche la Juve potrebbe firmare più volte il 2-0 se Morata (entrato nella ripresa al posto di Mandzukic) fosse meno egoista e più fortunato.

MA QUEL che più conta, aldilà del risultato, è che si rivede una Juve di ferro: tosta, concentrata, guerriera, capace di spendersi a tutto campo e di mantenere la concentrazione per novanta minuti, come di rado le capita in campionato. E’ una squadra che sprigiona finalmente una sensazione di potenza e di vitalità che richiama la Juve migliore, quella con gli occhi della tigre. Fra i singoli emergono Pogba che avvia l’azione del gol con una progressione maestosa, Alex Sandro, finalmente protagonista sulla fascia sinistra e autore del cross che vale la vittoria. Mandzukic lotta come un forsennato finchè il fisico regge e merita la fiducia di Allegri, Dybala mostra numeri di altissima scuola ma perde pure palloni banali. Eppure nel suo piede si legge la qualità dei grandissimi: non ha ancora segnato in Champions, ma presto lo farà.