Giovedì 25 Aprile 2024

Ciclismo, pomeriggio grandi firme con Valverde e Gilbert

Lo spagnolo vince alla Volta a Catalunya vendicando la penalizzazione della sua Movistar nella cronosquadre. Roi Philippe lancia al successo il giovane Lampaert alla Dwars door Vlaanderen

Un implacabile Alejandro Valverde conquista a La Molina la 4ª vittoria stagionale (Getty)

Un implacabile Alejandro Valverde conquista a La Molina la 4ª vittoria stagionale (Getty)

La Molina (Spagna), 22 marzo 2017 - Il vero appassionato di ciclismo lo riconosci dagli occhi strabici, a causa della concomitanza tra grandi eventi che, spesso e volentieri, lo obbliga a posare lo sguardo contemporaneamente su due o più corse di pari interesse e valore. Prendete questo pomeriggio, e la perfetta simultaneità tra il primo arrivo in salita della Volta a Catalunya, vinto senza particolari problemi da un Alejandro Valverde col dente avvelenato per la penalizzazione inflitta alla sua Movistar dopo la cronosquadre di ieri, e la Dwars door Vlaanderen che ha visto il vecchio campione Philippe Gilbert servire la vittoria su un piatto d'argento al suo giovane compagno Yves Lampaert. LAMPAERT E GILBERT MATTATORI A WAREGEM - Iniziamo proprio dal Belgio e dalla prima di un interessantissimo trittico di classiche belghe di qui a domenica, la Dwars door Vlaanderen che letteralmente significa appunto "Attraverso le Fiandre" e precede il Gp Harelbeke di venerdì e la Gent-Wevelgem di domenica. Quest'anno, per la prima volta, la corsa di Waregem è stata inserita nel calendario World Tour ed ha avuto per autentico mattatore Philippe Gilbert: l'ex campione del mondo ha promosso l'azione decisiva portando via un drappello di una ventina di uomini a circa 70 km dall'arrivo e poi, nel finale, ha diretto da regista consumato l'attacco vincente del suo luogotenente Yves Lampaert.

La coppia della Quick Step, infatti, ha potuto giocare al gatto col topo con l'australiano Durbridge ed il kazako Lutsenko dopo essere riuscita a staccare tutti gli altri avversari tra Oude Kwaremont e Paterberg, vale a dire gli stessi due muri che dal 2012 a questa parte caratterizzano il circuito finale del mitico Giro delle Fiandre. Forti della loro superiorità numerica, i due belgi hanno piazzato un uno-due micidiale negli ultimi 10 km: prima la stoccata di Gilbert sul Nokereberg, rintuzzata da Durbridge che ha riportato sotto anche Lutsenko; e quindi il contropiede vincente di Lampaert ai -7 km, che ha stroncato le ultime resistenze degli avversari. A quel punto, mentre il più giovane dei due si involava verso la quarta e più importante affermazione della propria carriera, a Gilbert non è restato altro da fare che tenere d'occhio Luke Durbridge e Alexey Lutsenko per poi batterli senza pietà nella volata valida per il secondo posto. Terzo chiude il kazako che curiosamente è stato campione del mondo under 23 in quella stessa edizione, Valkenburg 2012, che tra i professionisti aveva sancito l'unico trionfo iridato di Roi Philippe. Quarto l'australiano venuto (come quasi tutti i suoi connazionali) dalla pista. All'incirca un minuto dopo l'arrivo solitario di Lampaert, il campione olandese Dylan Groenewegen ha poi vinto senza problemi la volata del gruppo, buona a quel punto per niente più che un discreto quinto posto. VALVERDE FACILE IN CATALOGNA - Volata, sia pure in salita, è stata anche al Giro della Catalogna sul traguardo della località sciistica di La Molina dove, al cospetto di un gruppo dei big ancora forte di una ventina di corridori, era tutto apparecchiato per la quarta vittoria stagionale di Alejandro Valverde. Esplosivo come nessun altro dei suoi colleghi scalatori, il murciano si è fatto un sol boccone dell'irlandese Daniel Martin, primo a partire a 400 metri dall'arrivo e rimontato dall'Embatido all'ultima curva, e guadagnato pure qualche secondo su tutti gli altri rivali diretti.

Per Valverde, quindi, è arrivato l'immediato riscatto dopo quanto deliberato in mattinata dalla giuria in merito alla cronosquadre di ieri, con una penalizzazione di un minuto inflitta alla Movistar per una serie di "lanci" tra compagni di squadra non consentiti dal regolamento. Ne consegue quindi che a risultare vincitrice della prova contro il tempo di ventiquattro ore fa a Banyoles è la Bmc, battuta sul campo per appena 2", e che questa mattina si era ripartiti con il belga Ben Hermans in maglia bianco-verde di leader. Proprio il vincitore del Tour of Oman, però, è stato il primo big a perdere contatto salendo verso La Molina, dove invece tutti gli altri principali contendenti sono arrivati a pochi secondi di distanza l'uno dall'altro: Adam Yates, Bardet, Zakarin, Geraint Thomas, Alberto Contador e Van Garderen a soli 3" da Valverde e Dan Martin; Woods, il nostro Davide Formolo, Bennett e Chris Froome a 8", Latour a 12" e il campione polacco Majka a 15", con Kruijswjk a 21" a chiudere l'elenco dei nomi più illustri. 

La nuova classifica vede quindi un altro uomo della Bmc ereditare da Hermans le redini del comando: si tratta dello statunitense Tejay Van Garderen, che precede di 41" il compagno di squadra Samuel Sánchez, l'olimpionico asturiano andato in evidente difficoltà nel finale; quindi il capitano in seconda della Sky, Geraint Thomas, terzo a 44", un secondo davanti a Valverde e cinque rispetto all'ammiraglio della corazzata britannica, Froome. Contador è settimo a 1'13", in attesa di salite più dure di quella odierna nelle quali sferrare un attacco degno di questo nome: la tappa che meglio corrisponde ai desiderata del Pistolero è quella di venerdì, con il traguardo posto ai mille metri di Lo Port al termine di una salita di categoria especial lunga una dozzina di chilometri. Domani, comunque, il gpm di Turó del Puig a 15 km dal traguardo di Igualada obbligherà tutti quanti a mantenere alta l'attenzione.