Mercoledì 24 Aprile 2024

Inter, che maturità! E un Icardi così…

Prova di maturità dei nerazzurri che hanno colto al volo l’occasione per raggiungere il secondo posto: gioco e Icardi, tutto gira

Mauro Icardi

Mauro Icardi

Milano, 20 novembre 2017 – Alla fine giocare dopo si è rivelato un vantaggio. La spinta ricevuta dalla sconfitta della Juventus a Genova ha aperto all’Inter la possibilità di un sorpasso in classifica significativo, perché ad agosto nessuno avrebbe scommesso sui nerazzurri davanti ai bianconeri dopo 13 giornate. Invece così è. Una partita vinta con gioco e maturità, colpendo l’Atalanta nei suoi punti deboli e, ovviamente, santificando la vena realizzativa di Mauro Icardi. Insomma, tutto gira in casa nerazzurra, a partire dalla scelta di Spalletti di affidarsi a Santon per concludere con un gioco corale chiaro e una fisicità conclamata. Quello di ieri sera è per l’Inter un vero passo avanti, fatto contro una squadra temibile, fisica, aggressiva e che in effetti ad inizio gara ha prodotto diverse difficoltà che nel corso del match i nerazzurri hanno poi brillantemente superato. Si può e si deve migliorare, chiaro, ma l’Inter inizia a mostrare le sue diverse facce, quelle che Spalletti ha intenzione di scoprire da qui a dicembre quando, fisiologicamente, dovrà fare affidamento anche a qualche riserva. Il prossimo step è questo, dopo Santon ieri sera, Spalletti dovrà pescare ancora dalla panchina quando gli incontri diventeranno ravvicinati. Ma la sensazione è che a ogni uscita l’Inter sia in grado di mostrare concreti segnali di crescita per restare ai vertici.

ICARDI LETALE – Poi ovviamente bisogna segnare. E per questo compito l’Inter ha uno dei migliori in circolazione se non addirittura il migliore. Mauro Icardi è un rapace da uomo d’area, lo dimostrano le 13 reti su 13 segnate negli ultimi sedici metri. Anche ieri sera, dopo averne sbagliato uno nel primo tempo, si è fatto trovare presente con due colpi di testa di puro tempismo e posizione. Soprattutto il secondo, con un contromovimento a spiazzare il difensore per andare a impattare nel migliore dei modi il cross di D’Ambrosio. Non solo, perché il capitano segna ma si muove al sostegno della squadra. Dialoga con i compagni, apre spazi per gli inserimenti degli esterni e dei mediani: la cura Spalletti lo ha portato a essere non solo un bomber ma anche un attaccante di aiuto alla squadra. Tutto gira bene all’Inter, da oggi forse vera candidata allo Scudetto e non solo alla Champions League. Ma non ditelo ad Appiano, quella parolina non la vuole pronunciare nessuno…

MANUEL MINGUZZI